Molti veterinari consigliano di sterilizzare i conigli sia maschi che femmine quando raggiungono la pubertà per diversi motivi, alcuni di ordine comportamentale altri di ordine sanitario. Andiamo dunque a vedere perché sterilizzare un coniglio, sia maschio che femmina.
Ecco perché conviene sterilizzare un coniglio maschio:
Ecco perché conviene sterilizzare un coniglio femmina:
Approfondiamo ora la questione sanitaria relativa alla sterilizzazione delle femmine. Studi effettuati negli Stati Uniti hanno dimostrato come nelle coniglie non sterilizzate al di sopra dei 3 anni di vita il rischio di sviluppare adenocarcinoma dell’utero arriva in alcune razze a sfiorare anche l’80%. Le patologie più comuni nelle coniglie non sterilizzate sono:
La sterilizzazione del coniglio è un intervento chirurgico che viene effettuato in anestesia totale. Nel maschio è un intervento esterno, si incide la cute sopra i testicoli, si asportano e si legano i vasi. Nella femmina, invece, è un intervento eseguito in laparatomia: bisogna aprire l’addome per asportare ovaie o ovaie e utero. Normalmente nelle coniglie giovani si asportano solamente le ovaie perché l’utero, una volta privato della stimolazione ormonale, andrà incontro ad una forma di atrofia.
Come si può evincere, l’intervento nella femmina è più lungo e rischioso rispetto al maschio e questo inciderà anche sui costi della chirurgia.
I rischi della sterilizzazione del coniglio sono gli stessi che si riscontrano in altri animali, aumentati però dalla particolare fisiologia del coniglio. Avremo rischi connessi all’anestesia generale: facilmente i conigli vanno incontro ad ipotermia, quindi la loro temperatura deve essere attentamente monitorata. Inoltre se si stressano, possono sviluppare delle aritmie fatali, mentre bisogna anche considerare che possono avere malattie anche gravi al fegato e ai reni senza che ci siano sintomi particolari.
Il secondo rischio è collegato all’intervento: il rischio di emorragie, soprattutto nelle coniglie, è più alto rispetto a cani e gatti. Inoltre questo rischio aumenta in maniera esponenziale nelle coniglie obese e visto che la maggior parte dei nostri conigli da compagnia è leggermente sovrappeso, bisogna farlo arrivare al peso corporeo ideale prima di operarlo.
Nel post operatorio bisognerà controllare con gli appositi farmaci il dolore e assicurarsi che il coniglio mangi. Se si rifiuta di mangiare, toccherà al proprietario nutrirlo a forza per via orale e somministrare, d’accordo con il veterinario, farmaci per stimolare la motilità intestinale.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
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