Petsblog Gatti Acari nelle orecchie del gatto: cause, sintomi, diagnosi e terapia della rogna otodettica

Acari nelle orecchie del gatto: cause, sintomi, diagnosi e terapia della rogna otodettica

Otoacariasi nel gatto: cause, sintomi, diagnosi e terapia della rogna otodettica nei mici.

Acari nelle orecchie del gatto: cause, sintomi, diagnosi e terapia della rogna otodettica

Oggi parliamo di una patologia molto diffusa fra i nostri mici, ovvero l’otoacariasi del gatto: diamo uno sguardo alle cause, ai sintomi, alla diagnosi, alla cura e alla terapia di quella che viene anche definita come rogna otodettica. Avete presente quando il gatto si gratta l’orecchio, scuote la testa, il capo è piegato da una parte? Ecco, il problema potrebbe essere proprio un’otite da acari.

Se il gatto ha di questi atteggiamenti, allora dovete farlo vedere dal vostro veterinario, in modo che possa capire se siamo di fronte a un’otite e che tipo di infiammazione ci sia. Oggi ci occuperemo solo di quella parassitaria. Se trattata in tempo, non causa particolari problemi, ma se la lasciamo lì per settimane, ecco che allora può complicarsi anche con infezione batterica, con rischio di lesioni al timpano.

Cause dell’otoacariasi

La causa dell’otoacariasi è l’acaro noto come Otodectes cynotis. Sono piccolissimi parassiti, non visibili a occhio nudo a meno di non utilizzare un otoscopio, di colore e che di solito il veterinario vede muoversi fra il cerume dell’orecchio. I gatti si contagiano o per contatto diretto o attraverso l’ambiente, dove in genere sopravvivono alcune settimane.

Vale la pena di ricordare che questi acari non sono specie-specifici, quindi possono infestare sia i cani che i gatti. Inoltre, per fornire una statistica, mentre solo il 10% delle otiti del cane sono provocate da acari, saliamo al 50% in quelle del gatto. Gli acari sono molto contagiosi: se viene scoperto un gatto positivo, è molto probabile che anche tutti gli altri nell’ambiente li abbiamo, considerando che hanno un ciclo vitale di circa tre settimane e una durata di vita sui due mesetti.

Sintomi

I sintomi dell’otoacariasi sono abbastanza tipici. Il gatto si gratta continuamente l’orecchio (una tantum è normale, ma quando diventa eccessivo, allora c’è un problema), scuote la testa, la tiene reclinata: gli acari causano un forte prurito e irritazione, provocati sia dall’azione meccanica che da una forma di reazione allergica.

Se la patologia non viene presa in tempo o se si ha una forte sensibilità individuale, allora ecco che nelle forme più severe si possono avere anche delle crisi epilettiche (accade anche nel coniglio), sanguinamento, presenza di pus e di croste anche intorno al padiglione auricolare.

Il cerume che si forma in caso di otoacariasi è abbastanza patognomonico: è scuro, nerastro, spesso con presenza di sangue, secco, diverso da quello nerastro e oleoso che si riscontra, per esempio, nell’otite da Malassezia.

Se non viene trattata tempestivamente, l’otoacariasi alla lunga può provocare danni al condotto uditivo e al timpano, con anche perdita temporanea/permanente e parziale/totale della capacità uditiva. E anche l’otoematoma: succede più spesso nel cane, ma anche nel gatto capita che, a volte, a furia di scuotere la testa, i capillari dell’orecchio si rompano il che provoca la formazione di un ematoma sull’orecchio.

Diagnosi

La diagnosi di otoacariasi può essere effettuata agevolmente da un veterinario con un semplice otoscopio: si vedono chiaramente gli acari che si muovono in mezzo al cerume. A volte se ce ne sono pochi e sono frammisti ai detriti cellulari e al cerume, ecco che magari è necessario strisciare il cerume sul vetrino e qui potremo ammirare gli sgambettanti acari in tutto il loro splendore.

Cura e terapia

Gatto orecchio

Sarà il veterinario a stabilire a seconda della gravità del problema e delle eventuali complicanze che il gatto presenta: sono disponibili in commercio gocce otologiche apposite o nel caso in cui si sospettino lesioni timpaniche o sovrinfezioni batteriche, il medico valuterà se utilizzare prodotti spot on e una terapia antibiotica di supporto.

Un consiglio: meglio evitare il fai-da-te. Se mettete delle gocce con un timpano che sta per perforarsi, rischiate di dare il colpo di grazia. Se usate gocce otologiche per cani, alcune sono dannose per i gatti. Se usate gocce otologiche umane, spendete soldi per niente: le gocce auricolari di cani e gatti di solito contengono antibiotico, antinfiammatorio, antimicotico e antiparassitario, questo perché le otiti in cani e gatto hanno spesso cause miste, mentre quelle umane al massimo contengono antibiotico o antidolorifico, che in questi casi non servono a nulla.

Vale la pena di sottolineare come sia il veterinario a stabilire quando la cura è terminata: se sospendiamo la terapia troppo presto, è probabile che la settimana successiva ci sarà una nuova recidiva. Come a volte vale la pena trattare anche zampe e coda in quanto è stato visto che gli acari possono vivere anche in queste zone, causando successive infezioni.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | BenkuncinskiMseckington

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