Cani

Animali domestici, come prepararli all’arrivo di un bebè in casa: cosa devi fare prima

CaniAnimali domestici, come prepararli all'arrivo di un bebè in casa: cosa devi fare prima - petsblog.it

Come preparare il cane all’arrivo di un neonato? I consigli degli esperti per una convivenza sicura e armoniosa fin dai primi giorni.

In casa c’era solo lui. Il cane, compagno fedele della coppia, viveva la sua quotidianità tra passeggiate, coccole e attenzioni. Poi qualcosa cambia: una nuova vita è in arrivo. Il bimbo che nascerà porterà gioia e scompiglio, novità e trasformazioni, e per il quattro zampe di famiglia questo significa una sola cosa: riorganizzazione. Non solo di spazi ed energie, ma anche di legami e priorità. Ecco perché, preparare il cane all’arrivo del neonato è un passo essenziale per garantire una convivenza serena e rispettosa per tutti, umani e animali compresi.

Uno studio congiunto tra le Università di San Francisco, Colorado e Palo Alto ha messo in luce come molti genitori sperimentino un senso di colpa nei confronti del proprio cane dopo la nascita del figlio, a causa dell’inevitabile riduzione dell’attenzione a lui dedicata. Una transizione ben gestita, però, può rafforzare anziché spezzare il legame tra cane e famiglia. La convivenza tra bambino e cane è possibile, a patto che venga costruita con delicatezza, consapevolezza e pianificazione.

Olfatto, oggetti e rituali: il cane va preparato con gradualità

L’intero processo inizia già durante i mesi della gravidanza. Il cane può cominciare a familiarizzare con il cambiamento annusando il pancione, osservando la trasformazione degli spazi domestici, assistendo alle attività legate all’arrivo del bambino. Non esistono prove scientifiche definitive sul fatto che il cane comprenda il significato della gravidanza, ma è certo che percepisce i cambiamenti ormonali e comportamentali della madre. Il suo olfatto, uno strumento potentissimo, lo aiuta a leggere segnali che noi non cogliamo.

Fargli annusare la pancia, lasciarlo avvicinare in libertà, è un gesto semplice che può aiutarlo a riconoscere e accettare ciò che sta avvenendo. In parallelo, è utile coinvolgerlo nell’allestimento della cameretta, nella sistemazione dei passeggini, nell’introduzione dei nuovi oggetti. Anche queste sono occasioni per costruire rappresentazioni mentali del cambiamento. Come dimostrato da un team dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, i cani elaborano concetti attraverso immagini mentali: non reagiscono solo per riflesso, ma comprendono simbolicamente le parole e gli ambienti.

Cani

Cani e neonati: la verità scientifica sul primo incontro che commuove sempre – petsblog.it

Nelle settimane precedenti alla nascita, è utile lasciare in casa alcuni oggetti del bambino, come vestitini o pannolini usati, per permettere al cane di familiarizzare con gli odori. L’interazione deve essere spontanea: il cane annuserà quando vorrà, e sarà proprio questa libertà a renderlo più sereno. Nessuna forzatura. L’odore diventerà familiare prima ancora che il bambino entri realmente in casa.

Infine, non va trascurato l’aspetto logistico. È fondamentale pianificare chi si occuperà del cane durante il parto e i primi giorni di ospedalizzazione. Un parente già conosciuto o un dog sitter familiare devono essere introdotti prima dell’evento, per non creare squilibri improvvisi nel mondo del cane.

Il primo incontro è un momento chiave: conta la calma, non lo sforzo

Quando finalmente madre e bambino tornano a casa, il momento più delicato è quello del primo incontro tra il cane e il neonato. È una scena che molti genitori vivono con ansia, ma che può trasformarsi in una esperienza positiva se si gestiscono correttamente le emozioni. L’aspetto emotivo è fondamentale: secondo uno studio del 2023 condotto dal professore Biagio D’Aniello dell’Università Federico II di Napoli, i cani percepiscono gli stati emotivi umani attraverso l’olfatto. Non solo colgono segnali vocali o posturali, ma riescono a discriminare anche gli odori legati allo stress e all’ansia.

Questo significa che se il cane avverte tensione, potrà reagire con diffidenza o agitazione. Prima di far incontrare il cane e il neonato, è consigliato portare il cane a fare una lunga passeggiata, o svolgere insieme un’attività che lo gratifichi, così da ridurre lo stress e favorire uno stato emotivo stabile.

Il primo contatto deve avvenire in uno spazio familiare e neutro, dove il cane si sente a proprio agio. Il bambino può essere tenuto in braccio da uno dei genitori, mentre l’altro accoglie il cane con gesti rassicuranti. Lasciate che sia lui a scegliere se e quando avvicinarsi. Lo farà, quasi sempre, con delicatezza. Se annusa il neonato, è bene premiarlo con un tono di voce normale, come si fa per una qualsiasi buona azione. Niente toni euforici o esagerati: la normalità è ciò che rassicura davvero.

Anche eventuali nuove figure, come baby sitter o altri caregiver, vanno introdotte con gradualità nella vita del cane. Come per il neonato, serve tempo per includere chi entra nella quotidianità familiare.

Alla fine, ciò che fa la differenza è l’atteggiamento degli adulti. Il cane non pretende di essere al centro, ma ha bisogno di sapere che il suo posto non è scomparso. Continuità, attenzione e coinvolgimento restano gli strumenti migliori per mantenere saldo un legame che non va spezzato ma, al contrario, rafforzato. Perché anche Fido, come tutti, deve sentire che quella nuova vita che piange nella culla non è un intruso, ma un compagno.

Change privacy settings
×