Si tratta di una componente comune in molti cani, che si agitano fortemente quando il padrone si allontana anche per poche ore.
Condividere la vita con un animale significa costruire un legame profondo, fatto di gesti quotidiani, fiducia reciproca e presenza costante. Ogni separazione, anche breve, può generare insicurezza, soprattutto quando l’equilibrio emotivo dipende dalla vicinanza e dalla routine condivisa.
I cani vivono il distacco in modo diverso e alcuni sviluppano reazioni intense che si manifestano con comportamenti insoliti e difficili da gestire. Capire questi segnali è fondamentale per intervenire con sensibilità, evitando che il disagio si trasformi in un problema cronico e invalidante.
Come gestire l’ansia da separazione
L’ansia da separazione è una condizione diffusa, che colpisce fino a otto cani su dieci, anche se non sempre i sintomi sono evidenti. Il disturbo nasce da una difficoltà nel tollerare l’assenza del padrone, e può essere influenzato da fattori genetici, ambientali e comportamentali.

Bisogna imparare a riconoscere i sintomi – petsblog.it
I segnali più comuni includono abbaiare, ululare, fare i bisogni in casa, distruggere oggetti e agitarsi quando il padrone si prepara a uscire. Altri sintomi meno frequenti sono tremori, salivazione eccessiva, autolesionismo, vomito e rifiuto del cibo lasciato durante l’assenza.
Alcuni cani si agitano già quando vedono le scarpe, le chiavi o la giacca, associando questi gesti all’imminente partenza del padrone. In altri casi, il disagio emerge dopo venti o trenta minuti, quando la solitudine diventa insostenibile e si attivano reazioni di stress.
La diagnosi è spesso semplice, soprattutto quando i comportamenti sono evidenti, come spesso accade e si ripetono ogni volta che il cane resta solo. Nei casi dubbi, si può usare una telecamera per osservare il cane durante l’assenza e valutare eventuali segnali di disagio.
Intervenire è importante non solo per il benessere dell’animale, ma anche per evitare problemi con il vicinato o decisioni drastiche del padrone. Un cane che disturba può essere fonte di tensioni, e in alcuni casi viene abbandonato per l’impossibilità di gestire la situazione.
Tra i rimedi consigliati c’è l’uso di giochi speciali, come i Kong o le Treat Ball, che tengono impegnato il cane durante l’assenza. È utile testare l’interesse del cane per questi giochi mentre si è in casa, osservando se continua a usarli anche quando ci si allontana.
Portare il cane a passeggio prima di uscire o dargli da mangiare, può favorire il rilassamento e ridurre l’ansia da separazione. Chiudere le tende e accendere la TV o la radio aiuta a coprire i rumori esterni e limitare gli stimoli che generano agitazione.
In caso di assenze prolungate, è consigliabile affidarsi a un dog sitter, evitando di lasciare il cane solo per troppe ore consecutive, peggiorando la situazione. Punire il cane al rientro è controproducente, non capisce il rimprovero, ma percepisce paura, aumentando il disagio nelle occasioni successive.
Lasciarlo piangere non è una soluzione: lo stress accumulato può danneggiare la salute mentale e fisica, con effetti duraturi e difficili da gestire. Affrontare l’ansia da separazione richiede pazienza, comprensione e strategie personalizzate, perché ogni cane ha una sensibilità diversa e un percorso unico.

L'ansia da separazione è molto comune nei cani - petsblog.it












