Petsblog Novità Cani uccisi a Costanza: l’appello di Save the Dogs a Simona Halep

Cani uccisi a Costanza: l’appello di Save the Dogs a Simona Halep

L'associazione italiana Save the Dogs lancia un appello alla tennista Simona Halep, per il caso dei cani uccisi a Costanza.

Cani uccisi a Costanza: l’appello di Save the Dogs a Simona Halep

Sara Turetta, presidente dell’associazione italiana Save the Dogs, lancia un appello a Simona Halep, tennista nata a Costanza e al primo posto nella classifica internazionale del tennis femminile. Nella città della Romania ogni giorno vengono uccisi moltissimi cani ospitati nel canile locale. L’associazione, che dal 2002 si occupa di difendere e salvare i randagi del paese europea, scrive alla sportiva, chiedendole di diventare la portavoce dei diritti degli animali del suo paese.

In particolare nella lettera si chiede a Simona Halep di prendere una posizione netta nei confrondi della Green Life Recycling, azienda che gestisce il canile oggetto di un racconto di cronaca terrificante degli ultimi tempi.

Forse non lo sai, ma la località dove sei nata è tristemente famosa per essere una di quelle che ha gestito nel modo più disumano e crudele i cani randagi catturati. Per molto tempo la famigerata “Biobaza” ha macinato morti, tenendo gli animali in attesa di morire in fatiscenti porcilaie.

Queste le parole dell’associazione, che aveva già ottenuto una piccola vittoria, facendo chiudere la struttura, ma poco dopo ne è stata aperta un’altra. Green Life Recycling, secondo quanto affermato da Save the Dogs, riceve soldi dal comune per catturare e uccidere i cani randagi. Ignorando, tra l’altro, tutte le norme di prevenzione del fenomeno del randagismo come l’obblihgo di sterilizzazione e il divieto di abbandonare.

Ora io ti chiedo di prendere posizione contro tutto ciò e di invitare pubblicamente il sindaco di Costanza e tutti i sindaci della provincia a chiudere i contratti con chiunque detenga i cani in attesa di morire in quelle condizioni disumane. Dì alle amministrazioni che devono lavorare per la prevenzione, e non solo gestire “la punta dell’iceberg”, facendo pagare agli animali tutto il prezzo di comportamenti incivili. Se proprio i sindaci vogliono continuare a sopprimere, noi purtroppo non possiamo impedirglielo, ma possiamo pretendere che lo facciano nel pieno rispetto della legge rumena, che indica chiaramente le condizioni minime per gestire questi canili.

Via | La Stampa

Foto iStock

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