Petsblog Animali domestici FUS nel gatto: cause, sintomi e terapia della cistite felina

FUS nel gatto: cause, sintomi e terapia della cistite felina

Oggi parleremo della FUS nel gatto, ovvero la Sindrome Urologia Felina (Feline Urologic Syndrome): si tratta di una malattia molto frequente nei nostri gatti, di cui andremo a vedere cause, fattori predisponenti, sintomi, diagnosi e terapia.

FUS nel gatto: cause, sintomi e terapia della cistite felina

Prima di tutto bisogna dire che la definizione di FUS è in continua fase di modifica. In linea generale i processi infiammatori delle vie urinarie inferiori dei gatti si distinguono in:

  1. associati a presenza di cristalli/calcoli di struvite (possono manifestare ostruzione da calcoli, ma anche ostruzione da muco o eliminazione di cristalli senza ostruzione)
  2. non associati a struvite (infiammazione idiopatica)

In entrambi i casi può essere presente infezione delle vie urinarie. Andiamo dunque a vedere le cause e i sintomi di questa problematica molto diffusa fra i mici.

Cause e fattori predisponenti

Ci sono diversi fattori predisponenti che possono provocare la FUS nei gatti:

  • obesità
  • vita sedentaria e casalinga
  • mangimi ricchi di minerali e ceneri

Non si ha predisposizione di sesso, di solito si manifesta di più nei gatti fra i 2 e i 6 anni con una maggiore incidenza in inverno e in primavera. E sottolineo una cosa: il 30-70% dei gatti che hanno manifestato anche solo un episodio di infezione delle vie urinarie, prima o poi avrà una ricaduta, nonostante il regime alimentare corretto e via dicendo. E visto e considerato che la maggior parte dei gatti con FUS per scelta del proprietario dopo un po’ non viene più trattato con i cibi appositi, è più che normale che arrivino con cistite o ostruzione. Per quanto riguarda la mortalità, può arrivare fino al 36%, soprattutto quando il gatto viene portato a visita dopo due giorni che era in blocco vescicale (in questo tempo il rene ha tutto il tempo di andare incontro a una grave forma di nefropatia) o quando non si è disposti a seguire le linee guida terapeutiche che vedremo in seguito.

Ma perché si formano i calcoli di struvite in alcuni gatti? Ecco qualche causa:

  • predisposizione genetica
  • cibi troppo ricchi di minerali (soprattutto magnesio)
  • pH delle urine alto (a causa di infezioni batteriche concomitanti o di cibi non adeguati)
  • diminuzione delle urine prodotte

Sintomi

I sintomi di una FUS nel gatto variano a seconda della gravità: andiamo da un gatto che va mille volte nella lettiera a fare un goccio di urina con sangue a gatti ostruiti da due giorni, in stato comatoso a causa del danno renale provocato dal blocco, danno non sempre reversibile. A questo proposito vorrei sottolineare una cosa che dovrebbe essere ovvia, ma che a quanto pare non lo è: se il gatto non riesce a urinare deve essere portato subito dal veterinario, non dopo qualche giorno o quando avete tempo perché se non urina, muore. E anche se il veterinario riesce a “stapparlo” dai calcoli, il suo rene rimarrà inevitabilmente danneggiato. Il gatto che non urina è un’emergenza veterinaria, non il gatto che ha perso una chiazza di pelo o quello a cui bisogna tagliare le unghie!

Detto questo, i sintomi di una FUS sono quelli classici di una cistite sono:

  • pollachiuria (il gatto che va diecimila volta a urinare e fa una goccia; se va diecimila volte a urinare e non fa neanche quella goccia, allora è in blocco vescicale)
  • stranguria (urinazione con dolore)
  • ematuria (urine con sangue)
  • urina dove di solito non va
  • leccamento frequente dei genitali

Se la cistite è complicata da un blocco vescicale (blocco che è tipico del maschio, non della femmina, a causa dell’uretra peniena più lunga in cui è facile che si incastrino calcoli, fibrina o coaguli di sangue) abbiamo:

  • addome duro e teso
  • il gatto sta sempre accovacciato, si nasconde
  • si sforza di urinare
  • lamenti durante l’urinazione

Se siamo andati oltre e quindi abbiamo un blocco vescicale con compromissione dei reni, ecco che altri sintomi sono:

  • anoressia
  • abbattimento
  • vomito
  • disidratazione
  • ipotermia
  • bradicardia
  • acidosi e iperventilazione
  • stato comatoso

Come vedete dai primi segni agli ultimi, lo stadio terminale, ce ne passa: il gatto fa di tutto per dirvi che ha un problema da risolvere urgentemente, sta a voi capirlo, non tergiversare e aspettare e portarlo subito dal veterinario.

Per quanto riguarda la diagnosi, beh, clinicamente se sento una vescica grossa come un’arancia, dura e tesa, direi che è abbastanza indicativo. In questo caso si risolve prima il blocco e poi si procede a valutare con esami del sangue il danno renale e con gli esami delle urine il tipo di cistite o di calcolo a cui siamo di fronte.

Terapia

La terapia dipende dallo stadio a cui il gatto è arrivato. In caso di FUS senza ostruzione si valuta prima di tutto se sia il caso o meno di fare terapia antibiotica/antinfiammatoria: è vero che spesso si tratta di forme idiopatiche sterili, ma non sempre c’è il tempo per fare esami colturali che magari arrivano dopo una settimana. Un esame delle urine può essere utile, anche perché bisognerà probabilmente cambiare la dieta al micio dandogli i cibi appositi per gatti con problemi alle vie urinarie. Un’avvertenza: noto che spesso i proprietari dopo i primi 2-3 mesi si stufano di dare sempre lo stesso mangime, vedono che il gatto sta bene e lo cambiano. Il risultato è che dopo qualche settimana il gatto ritorna con tutti i sintomi di cui sopra: stava bene perché mangiava il cibo apposito, appena glielo cambi è probabile la recidiva. Inoltre ci sono tutta una serie di integratori che aiutano a tenere l’infiammazione della mucosa vescicale e dell’uretra sotto controllo.

Se invece il gatto arriva bello che ostruito, con la famosa vescica grande quanto un’arancia, ecco che bisognerà provvedere a risolvere l’ostruzione cateterizzandolo. Là dove possibile si farà da sveglio, ma non sono molti i gatti che consentono una simile manovra. Anche perché inserire un catetere in un’uretra piena di calcoli richiede del tempo e diverse manovre. Se il gatto non è ancora in stato comatoso, si procederà a sedarlo per cateterizzarlo, mentre se presenta segni di iperazotemia potrebbero essere richieste delle analisi per valutare il livello di azotemia e iperkaliemia raggiunto.

Una volta cateterizzato, il catetere andrà lasciato in sede per dare il tempo alla vescica di sfiammarsi e all’uretra di non ostruirsi subito. La tempistica dipenderà dalle condizioni in cui è arrivato il gatto: se era ostruito da giorni ed erano settimane che manifestava segni di cistite, aspettatevi tempi di ripresa più lunghi. Il tutto sperando che nel frattempo non si sia instaurata un’insufficienza renale: il veterinario provvederà ovviamente a fare flebo per sostenere il gatto, ma se la situazione è andata oltre e il rene danneggiato non si può fare nulla per ripararlo (il rene è un organo le cui cellule non sono in grado di rigenerarsi).

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Tillwe

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