Sono ben presto arrivati anche nel Vecchio Continente. La seconda guerra mondiale ha messo a dura prova la sopravvivenza del gatto egiziano, che oggi però è ampiamente presente in tutto il mondo. Dall’Europa è arrivato in America pare grazie alla principessa russa Natalie Troubetskoy che da Roma li portò oltreoceano negli anni Cinquanta, dopo aver di fatto salvato la specie.
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Il gatto egiziano è molto elegante. Di taglia media, ha la testa arrotondata e gli occhi a mandorla, di solito verde chiaro, le orecchie grandi e appuntite. È un gatto molto muscoloso, con la coda lunga che in punta diventa più sottile. Il suo manto è morbidissimo con bande di colore diverso, con sfumature chiare e scure. Sulla fronte ha la classica M che lo contraddistingue dagli altri gatti. I colori della pelliccia che possono essere definiti di razza sono il silver, il black smoke, il brown, il pewter.
Per quanto riguarda il carattere, il gatto egiziano è davvero molto socievole e molto affettuoso con i suoi amici umani. Se con gli estranei ci mette un p’ a dare confidenza, quando ha imparato a conoscere una persona diventa molto aperto. Ama vivere in casa, è un gatto indipendente, che è un po’ timido, ma che sa rispondere a tono quando viene infastidito. Soprattutto da altri gatti.
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