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I 10 problemi comportamentali più frequenti nei cani

Ecco quali sono i dieci problemi comportamentali più frequenti nei cani.

I 10 problemi comportamentali più frequenti nei cani

Problemi comportamentali nei cani – Sul Telegraph è comparso tempo fa un interessante articolo di Pete Wedderburn, un famoso veterinario inglese esperto di comportamento: in questo articolo si descrivevano i dieci problemi comportamentali di più frequente riscontro nei cani. Basandosi sulla sua esperienza, Pete Wedderburn ha notato alcuni dati interessanti, cosa che in effetti si nota anche durante la comune pratica ambulatoriale. Chi ha un cane con problemi comportamentali, tenderà ad avere anche il successivo cane con problemi comportamentali. Chi ha cani ben educati ed equilibrati, invece, tenderà ad avere sempre cani educati e ben equilibrati. Il che non è una coincidenza: le persone tendono a ripetere sempre le stesse azioni ed errori, applicandoli anche ai cani e trattandoli sempre in modo simile.

Ci sono infiniti esempi di queste situazioni, non tutte coinvolgenti per forza cani che mordono. Una delle situazioni più tipiche che ho osservato recentemente è questa: diversi proprietari che si sono sempre lamentati di aver problemi nel nutrire il proprio cane, giudicato troppo schizzinoso. Ebbene, alla morte di questi cani, anche con i cani successivi (non necessariamente della medesima razza) lamentavano problemi di alimentazione. Non può essere una coincidenza: semplicemente continuano a fare sempre gli stessi errori, nonostante i ripetuti tentativi di veterinari ed educatori cinofili nel correggere questi errori. E questo perché per noi umani è spesso molto difficile modificare i nostri schemi comportamentali abituali.

Problemi comportamentali: i 10 più frequenti secondo Pete Wedderburn

  1. Tendenza genetica: molti cani, esattamente come le persone, tendono per finire con l’assomigliare ai loro genitori, non solo nell’aspetto, ma anche nel comportamento. La genetica influenza la personalità degli animali: se un cane ha genitori equilibrati, socievoli e tranquilli, probabilmente anche lui avrà maggiori probabilità di avere un carattere più calmo e socievole. E viceversa: cani nervosi, agitati, non educati, con alti livelli di energia mal indirizzata probabilmente avranno cuccioli più nervosi e agitati. Quindi quando si adotta un cucciolo, cercate di valutare anche il carattere dei genitori
  2. Problemi di socializzazione: dalle 3 settimane ai 3 mesi di vita il cucciolo di cane impara come socializzare sia con altri animali che con le persone. Inoltre impara come reagire correttamente a suoni ed esperienze nuove. Imparano a vocalizzare e usare il linguaggio corporeo. Cuccioli che in questa fase socializzano bene perché fanno un sacco di esperienze diverse positive, hanno maggiori probabilità di trasformarsi in adulti equilibrati ed educati. Cuccioli che, invece, crescono in ambienti iper protetti senza mai uscire di case e vedere e fare cose nuove, cuccioli che crescono in ambienti caotici e confusionari, con troppi stimoli o con altri cani dal temperamento nervoso e incerto, potrebbero trasformarsi in adulti insicuri, nervosi, che hanno paura di ogni singolo stimolo. Il guaio è che tutta questa paura porta poi all’aggressività con netto peggioramento del problema comportamentale
  3. Scarsa educazione: la maggior parte dei proprietari di cani pensa che il cane per scienza infusa debba sapere magicamente come comportarsi. Si tratta di una credenza priva di fondamento, al cane dobbiamo insegnare noi come deve comportarsi. Il che richiede tempo e dedizione da parte del proprietario, almeno quindici minuti al giorno, tutti i giorni, settimana dopo settimana, mese dopo mese. Se non insegnate al cane in maniera coerente e corretta come deve comportarsi, lui non può sapere cosa deve fare ed ecco che sarete funestati dai soliti problemi educativi e comportamentali (cane che tira al guinzaglio, cane che distrugge casa, cane che ringhia quando gli metti il guinzaglio, cane che salta addosso a tutti quelli che vede…)
  4. Dominanza: ci sono molti convinti che ci siano due regole magiche per diventare il capobranco del proprio cane o, peggio, che basti usare l’intimidazione fisica e fare la voce grossa per diventare dominanti sul cane. Sbagliato, il capobranco (termine che attualmente agli educatori non piace, ma è per spiegarvi meglio il concetto) è una persona di fiducia, equilibrata, non una persona che sbraita e che rilascia solo punizioni a casaccio. Per diventare capobranco e ottenere la fiducia del cane (senza la quale non andrete da nessuna parte nel processo rieducativo), bisogna conoscere la psicologia canina ed è per questo che avete bisogno di un veterinario comportamentalista/educatore cinofilo che vi indichi dove state sbagliando e cosa fare per correggervi. Come dico sempre: se siete arrivati col vostro sistema educativo ad avere un problema comportamentale/educativo che vi spinge a chiedere aiuto a Google, non vi basteranno due consigli dati su un forum per risolvere il problema perché continuerete a ricadere sempre negli stessi errori alla lunga. Avete bisogno di qualcuno che vi mostri cosa fare e cosa non fare nella pratica
  5. Rinforzi negativi: purtroppo tutte le esperienze negative lasciando ricordi di lunga durata nel cane, cosa che in caso di ansia, paura e fobia provoca anche il fenomeno dell’anticipazione. In questi casi bisogna non solo cercare di evitare di esporre i cani a queste esperienze fortemente negative (ammetto che non sempre è possibile), ma bisogna anche evitare di rinforzare continuamente questi comportamenti con le correzioni sbagliate: cane che morde per paura? Lo accarezzo per tranquillizzarlo. Sbagliato: gli hai dato un rinforzo positivo, con la carezza gli hai detto che fa bene a mordere e la prossima volta morderà ancora prima e di più. Sono questi gli errori che i comportamentalisti e gli educatori vi faranno notare e che vi spiegheranno come correggere correttamente
  6. Testosterone e aggressività: questa è un’altra convinzione di base. Ho il cane aggressivo, che morde o semplicemente troppo vivace che non riesco a portare a spasso? Allora lo sterilizzo per risolvere ogni problema comportamentale. Sì e no: questa è la soluzione di comodo di solito che vorrebbe chi non ha tempo o voglia di dedicare alla rieducazione del cane, la classica bacchetta magica che dovrebbe risolvere ogni problema. Ma non è così. Vero è che il testosterone tende a rendere i cani maschi più dominanti e territoriali, con maggiori rischio di conflitti con altri cani. Ma è anche vero che in un cane poco socializzato, timido e schivo il testosterone possa aumentare la fiducia in se stesso del cane. Quindi in un cane che morde per paura, la sterilizzazione paradossalmente potrebbe peggiorare le cose
  7. Eccessiva umanizzazione: il cane sa quando ha sbagliato, il cane non voleva mordere, il cane capisce tutto quello che io dico… Sì e no. Si tratta di umanizzare troppo i nostri animali (con la scusa qui dell’eccessivo amore, ma io la vedo in modo diverso: amore vuol dire rispettare il cane e trattarlo come un cane, non trattarlo come un piccolo umano perché vuol dire sminuire ciò che il cane è). I proprietari che non riescono a capire questo spesso lamentano problemi comportamentali legati al fatto che il cane non può seguire il nostro codice morale e non parla come noi. Cercando di correggere i problemi comportamentali del cane come se fosse un piccolo essere umano non servirà a nulla, il problema sarà sempre lì perché non ci si è sforzati di capire la psicologia del cane
  8. Nessuna regola: a volte capitano proprietari con cani aggressivi che sostengono che il cane non si comporta mai male a casa. Poi si scava e si scopre che in realtà il cane non si comporta male perché a casa fa tutto quello che vuole lui, non ha limiti, è lui che comanda e loro non ci provano neanche a fargli fare qualcosa che non vuole perché altrimenti li morde. Capite la contraddizione della cosa? Al cane devono essere date delle regole chiare che tutti in casa devono rispettare, altrimenti poi quando vi ritroverete in situazioni d’emergenza dal veterinario avrete un cane che neanche come proprietari riuscirete a gestire. E in teoria da voi proprietari il cane dovrebbe farsi fare di tutto, no?
  9. Poco esercizio fisico porta a cani frustrati: un cane deve fare esercizio fisico tutti i giorni, più volte al giorno, non solo per cinque minuti, il tempo minimo record che sporchi in giro e poi subito a casa. Il giardino non conta come esercizio fisico, il giardino per il cane è solo un’altra stanza della casa. Cani che non fanno esercizio fisico e che non vengono stimolati mentalmente, si annoiano, sono frustrati e sfogano le energie in eccesso comportandosi male
  10. Non si possono risolvere i problemi comportamentali da soli: i cani non imparano a comportarsi male da soli, viene loro insegnato come comportarsi attraverso le interazioni con i proprietari. Quindi se si ha un cane che si comporta male è molto probabile che, del tutto involontariamente magari, si sia influenzato il cane in modo negativo. E’ impossibile per un proprietario osservare oggettivamente le proprie interazioni col cane e riconoscere tutto ciò che non va (se ve ne foste accorti prima, infatti, non sareste arrivati a questo punto), motivo per cui tutti vi consigliano di ricorrere a un veterinario comportamentalista/educatore cinofilo. Starà a queste figure identificare i problemi del cane e del vostro interagire con lui in modo da intraprendere un piano rieducativo-cognitivo

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

Via | Telegraph

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