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I cani dei santi

Nella tradizione iconografica cattolica diversi sono i santi e le sante rappresentati con accanto un cane o un altro animale

I cani dei santi

Qualche tempo fa, uno dei segretari di papa Benedetto XVI raccontò questo episodio di quando Ratzinger era ancora papa:

Alla fine dell’udienza generale alcuni, dalle parrocchie, portano statue raffiguranti Santi. Ricordo che dissi al Papa che un Santo da lui benedetto in una circostanza, aveva il cane accanto a sé. Mi rispose: “Alfred, non solo questi Santi sono simpatici, ma diventano più umani”. Una battuta che rivela la sua attenzione per la presenza del mondo animale accanto a questi uomini che diventano così Santi più vicini alla nostra vita quotidiana, potendo rivolgerci loro in confidenza. È molto bello questo.

San Rocco è uno di questi santi che viene sempre raffigurato con un cane nell’atto di prendersi cura dell’uomo malato di peste. Ma non l’unico santo ad avere un animale vicino. Un altro santo che viene rappresentato con al fianco un quattrozampe, è Giovanni Bosco, che viene salvato da dei malintenzionati dal “il Grigio” (dalle raffigurazioni sembra un Cane Lupo Italiano – in apertura di post una scena del film Don Bosco – film del 1988, diretto dal regista Leandro Castellani – con Ben Gazzara nei panni di don Bosco; il cane grigio è un pastore tedesco).

Altri santi raffigurati con i cani (venivano seguiti dal fedele amico nel loro percorso e venivano da lui aiutati, quasi fosse un co-protagonista della storia di santità) sono Adeloga, una monaca benedettina con un cane da caccia sempre al suo fianco (forse un Weimaraner), Bernardo di Aosta con un San Bernardo, Bernardo di Chiaravalle che ha accanto un cane bianco (non riesco però a identificarlo), Cristina di Bolsena con una cagnolina (difficilmente identificabile con una razza), Egidio abate con un cane da caccia (forse un Bracco Italiano), Eustachio Placido con una muta di cani da caccia (molto simili ai Pointer), Lazzaro il mendicante con un simil Bichon, Margherita da Cortona (forse un Cocker un Cavalier King), Martino de Porres (sembra un Setter), Pietro Canisio (forse un Levriero), Vito martire con due cani al guinzaglio (difficilmente identificabili, in alcune rappresentazioni sembrano Bassotti, in altre dei labrador in miniatura, in altre ancora dei cani da caccia).

Infine, abbiamo Francesca Romana che si circondava di cani e gatti e Domenico di Sora, Valburga e Bellino di Padova hanno accanto cani rabbiosi, che loro riescono a guarire. E non possiamo certo dimenticare Antonio abate, sempre rappresentato con un maiale (che, comunque, assume un significato allegorico).

Foto | Not only black Labradors

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