
Franco Marcoaldi ha pubblicato con Einaudi qualche anno fa una bellissima raccolta di poesie che hanno al centro gli animali: Animali in versi. Si tratta di testi molto profondi come solo le vere poesie sanno essere. Non ci sono sdolcinature, né luoghi comuni, ma una vera e propria riflessione sul legame che ci lega agli amici animali. Alcune mi hanno fatto riflettere molto. Per esempio quella dal titolo L’enigma del cane:
Il problema non è tanto
che io parlo e lui non mi capisce.
Semmai il contrario: il vero enigma
è il cane, che tutto sa di me
e mai ne riferisce.
A cosa è dovuta questo particolare atteggiamento del cane (e degli animali in genere)? Non sa parlare, si dirà. Sì, anche. Ma è una risposta un po’ superficiale e la poesia invece scava. Una risposta ce la fornisce lo stesso Marcoaldi in un altro testo poetico che ha per titolo A quattro zampe:
Tutto è legato a una questione
di postura: nulla saprà degli animali
l’uomo eretto, dominus sprezzante
e onnipotente, mentre l’infante
che gattona a quattro zampe
vedrà la loro stessa scena, annuserà
gli stessi odori, spartirà
con loro inediti sapori.L’unica chance offerta all’uomo
eretto è di sdraiarsi a terra:
osservando le stelle assieme agli animali,
magari scorderà di essere una macchina
di sopraffazione e guerra.
Franco Marcoaldi
Animali in versi
Einaudi, 2006
pp 96, euro 11
Foto | Stuart Richards