
[mp-video id=”168125″ title=”Inquinamento: il Capodoglio Giovanni realizzato con contenitori usati” content=”Inquinamento: ecco il Capodoglio Giovanni realizzato con i contenitori di plastica usati” provider=”youtube” image_url=”https://media.petsblog.it/b/b5b/hqdefault-jpg.png” thumb_maxres=”0″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=JU9WtkT3wfQ” embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY4MTI1JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL3BldHNibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzE2ODEyNS8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY4MTI1e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjgxMjUgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjgxMjUgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
Oggi vogliamo segnalarvi un’opera che vuole richiamare l’attenzione dei consumatori sul grave problema dell’inquinamento da plastica che sta distruggendo i nostri mari e tutti gli animali che lo popolano.
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L’opera in questione è quella del Capodoglio Giovanni, un cetaceo realizzato a grandezza naturale utilizzando contenitori usati. Si tratta di un’installazione artistica della lunghezza di 12 metri e firmata da Edoardo Malagigi, un’opera che rimarrà esposta fino al 6 ottobre presso l’Orto Botanico di Firenze.
La riproduzione del Capodoglio Giovanni (animale che vive davvero nel Santuario Pelagos, nel Mediterraneo settentrionale) fa parte del progetto Whale Hub. Gli autori fanno sapere che sono stati necessari 2220 contenitori di plastica, che sono stati impiegati per realizzare i più di 4000 elementi da assemblare per ricostruire la superficie esterna dell’animale.
Come potete vedere nel video che vi segnaliamo in alto, si tratta di un lavoro che ha un grande impatto visivo, poiché permette a chi lo osserva di comprendere ancor meglio la gravità dell’inquinamento da plastica causato dall’uomo.
I contenitori usati sono di materiale poliaccoppiato formato da tre diversi elementi: carta, plastica e alluminio. La carta è facilmente riciclabile mentre la plastica e l’alluminio attaccati richiedono processi di smaltimento complessi e costosi
fanno sapere gli autori di questa grande opera artistica, un lavoro che si spera possa far comprendere a tutti la necessità di modificare il nostro comportamento, per proteggere il nostro pianeta e gli esseri viventi che lo abitano.
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via | Ansa
Foto da Facebook