Petsblog Novità Informazione Intervista a Linda Strazzeri de L’Altra Zampa sui cani avvelenati nel parcheggio dell’Ikea Catania

Intervista a Linda Strazzeri de L’Altra Zampa sui cani avvelenati nel parcheggio dell’Ikea Catania

Linda Strazzeri, presidente della onlus L'Altra Zampa, racconta a Petsblog cosa è successo nel parcheggio dell'Ikea di Catania con l'avvelenamento di alcuni cani.

Intervista a Linda Strazzeri de L’Altra Zampa sui cani avvelenati nel parcheggio dell’Ikea Catania

La vicenda dell’avvelenamento dei cani nel parcheggio dell’Ikea di Catania ha scosso molto gli animi sia per il fatto in sé, sia perché in un clima di acquisti natalizi è un forte colpo per tutti, non solo per gli amanti degli animali. Sapere che lì, dove molte famiglie si recano per preparare quella festa della famiglia per eccellenza che è il Natale, dei cani sono stati avvelenati rende la situazione molto triste.

A denunciare l’accaduto è stata la onlus L’Altra Zampa che, sulla sua pagina Facebook, ha riportato vari dettagli facendo sì che la storia venisse conosciuta. Abbiamo raggiunto la presidente dell’associazione, la signora Linda Strazzeri, e le abbiamo chiesto di spiegarci un po’ meglio quanto accaduto. Prima di lasciare la parola a Linda Strazzeri vi invitiamo a soffermarvi sulla foto del cane che trovate a inizio post: è l’unico dei quattro che si è salvato per non aver ingerito veleno. Come si può pensare di avvelenare degli animali?

Ecco cosa ci ha detto la presidente de L’Altra Zampa onlus.

Innanzitutto, come stanno i cani? Ci sono speranza per i tre che hanno ingerito veleno? E il quarto che si è salvato come sta?
Dei tre avvelenati (il quarto per fortuna non aveva ingerito nulla) ne è sopravvissuta soltanto una che adesso è in osservazione per monitorare quali danni potrebbe aver causato il veleno.

Il cane che non ha ingerito veleno è adottabile? Se qualcuno fosse interessato si può rivolgere alla vostra associazione?
Assolutamente sì. Anzi abbiamo già ricevuto diverse richieste, quindi speriamo anche di trovare una bella casetta accogliente per l’altra sopravvissuta.

Ci può raccontare la sua versione dei fatti?
I fatti sono chiari: i cani non erano tollerati e sono stati avvelenati. Era solo questione di tempo. Già da qualche giorno facevamo ronde serali e notturne proprio perché una fonte anonima mi avvertiva che qualcuno era intenzionato ad avvelenare i cani. In ogni caso maggiori dettagli saranno forniti alle autorità competenti nella speranza di riuscire a stanare “qualcuno”.

Ikea Italia sualla sua pagina Facebook dice che tutto il materiale video di sorveglianza è stato dato a chi di competenza; i mezzi di informazione invece riportano che una vostra volontaria avrebbe detto che tali video non esistono perché la direzione di Ikea Catania avrebbe sostenuto “che non sono disponibili” dal momento che “il sistema di videosorveglianza è guasto”. Ci può dare qualche delucidazione in merito?
Come tanti pure noi abbiamo ricevuto diverse versioni tra le quali anche quella che i filmati non erano disponibili in quanto il circuito della videosorveglianza per quel giorno non aveva funzionato, ma si tratta di versioni ufficiose. La versione ufficiale sarà data credo e spero dalle forze dell’ordine.

Sempre Ikea Italia su Facebook sostiene che il fenomeno del randagismo è molto frequente “nel parcheggio e nelle aree adiacenti al punto vendita”. Sostiene anche che hanno fatto presente la cosa agli organi competenti ma, a oggi, nessuno ha fatto nulla. Come è la situazione del randagismo a Catania?
Il fenomeno del randagismo è frequente in tutta Catania e in particolar modo nella zona industriale e nei quartieri di Librino e San Giorgio. Ciò che omette di dire Ikea è che non è assolutamente vero che nessuno ha fatto nulla: conocono benissimo la mia associazione la quale nell’ultimo anno ha portato via da lì una decina di cani, oggi tutti adottati e felici. Ma è naturale che appena togli due, tre, quattro, cinque altrettanti verranno a occupare quel territorio. Abbiamo prospettato loro una serie di soluzioni ma mai nessuna presa in considerazione. La più semplice era quella di “adottarne” due o tre come cani dell’Ikea,: in questo modo quei cani avrebbero difeso il proprio territorio dall’intrusione di altri cani. Ma niente da fare… Diversamente, invece, è andata con altre aziende: abbiamo attivato questa soluzione e funziona!

Uno dei quattro cani avvelenati nel parcheggio dell'Ikea di CataniaPotrebbe darci una sua riflessione generale sull’accaduto?
Ciò che è accaduto l’altra sera è stato un’evento eclatante perché i fatti sono accaduti proprio nel bel mezzo degli acquisti natalizi. Purtroppo però non sono casi isolati: giornalmente decine di cani vengono avvelenati nella provincia catanese e tutti noi volontari siamo davvero stanchi di vederci morire tra le mani cani non voluti da nessuno che, seppur sul territorio, curiamo, sterilizziamo spesso a nostre spese e li amiamo come se li tenessimo in casa. E in tutto questo le amministrazioni non muovono un dito: tante parole, tanti tavoli, ma zero fatti. Il randagismo si combatte in strada, non seduti attorno a un tavolo.

Naturalmente Petsblog è a disposizione anche di Ikea Italia e, nello specifico, di Ikea Catania: nel caso in cui volessero raccontare la loro versione dei fatti, possono benissimo contattarci e noi ospiteremo anche il loro punto di vista.

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