
La transumanza è diventata Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, riconoscimento che porta l’Italia ad accaparrarsi anche il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare, e che è stato accolto con piacere dai ministri delle Politiche agricole Teresa Bellanova e dell’Ambiente, Sergio Costa, che hanno apprezzato la decisione presa durante il Comitato intergovernativo che si svolge in Colombia.
Questo speciale riconoscimento riguarda tutto il nostro Paese, con particolare attenzione per i luoghi simbolo della transumanza, situati in molte Regioni italiane.
Nel dossier di candidatura presentato dall’Italia all’Unesco si spiega che i pastori hanno una profonda conoscenza dell’ambiente e dell’equilibrio ecologico tra uomo e natura, oltre che dei cambiamenti climatici. Alla luce di ciò, la transumanza può essere considerata a tutti gli effetti una delle tecniche di allevamento più sostenibili ed efficienti.
Cosa è la transumanza?
Ma detto ciò, cosa è esattamente la transumanza? Si tratta sostanzialmente di una pratica pastorale di migrazione periodica (e più esattamente stagionale) del bestiame e dei pastori, che in base alla stagione viene condotto verso luoghi in cui vi sono condizioni climatiche migliori per l’allevamento.
La pastorizia transumante è una pratica molto antica, e simboleggia essenzialmente il rapporto che si viene a creare fra l’uomo, l’animale e il territorio in cui vive.
Il viaggio può durare anche diversi giorni, ed è un evento che attira moltissime persone, e che nutre sempre di più il settore del cosiddetto agri-turismo.
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via | Ansa
Foto da Pixabay