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Ma davvero i cani finiscono per assomigliare ai padroni? Lo studio

caniIl tuo cane ti imita più di quanto pensi (e non solo nel comportamento): lo studio sorprendente - www.petsblog.it

Cani e padroni si scelgono anche per somiglianza fisica e caratteriale? Le ricerche dicono che sì, e cresce nel tempo.

Nel 1995, durante una gara di somiglianza tra cani e padroni nel New Jersey, una ragazzina dai capelli biondi e ondulati vinse accanto al suo cocker spaniel dalle lunghe orecchie flosce. Non fu un caso. A distanza di quasi trent’anni, la domanda resta sempre la stessa: cani e padroni si assomigliano davvero? E la risposta, sorprendentemente, arriva dalla scienza. Una serie di studi, fotografie e testimonianze personali sembrano confermare l’ipotesi secondo cui le affinità fisiche e caratteriali tra umani e animali non sarebbero solo frutto del caso.

Le prove scientifiche: somiglianze che si vedono (e si sentono)

Un’analisi che ha passato in rassegna 15 studi internazionali ha cercato di capire se le coppie cane-padrone condividano tratti comuni. Il risultato? In molti casi, sì. In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che le persone riescono ad abbinare correttamente cani e proprietari solo osservando le foto, talvolta persino basandosi sui soli occhi. Questo tipo di riconoscimento visivo, secondo gli studiosi, avviene perché effettivamente c’è un filo estetico che lega i due soggetti.

In alcuni casi, la somiglianza è talmente evidente da sembrare pianificata. Come Sergei e Spike, entrambi con eterocromia, o Jessica e il suo bichon frisé, che condividono una chioma vaporosa e riccia. Ma non si tratta solo di coincidenze visive. Un altro studio ha osservato che le donne, per esempio, hanno spesso capelli della stessa lunghezza delle orecchie del loro cane, come accadde alla protagonista dell’articolo originale con il suo spaniel.

Il vero nodo è che spesso non ce ne accorgiamo. La scelta del cane può essere guidata da un desiderio inconscio di trovare un riflesso di sé, o di proiettare nel cane una versione affettiva, quasi familiare, di sé stessi o dei propri figli. Non a caso, molti padroni affermano di considerare il proprio cane “parte della famiglia”. Ma non finisce qui.

Caratteri in comune e legami che cambiano con il tempo

Le somiglianze, secondo gli studi, non sono solo estetiche, ma si manifestano anche a livello comportamentale e psicologico. Padroni e cani tendono a condividere tratti come estroversione, tendenza all’ansia o alla tranquillità. Una volta instaurato il rapporto, le personalità sembrano influenzarsi a vicenda e mutare nel tempo in modo parallelo.

La ricercatrice Yana Bender del Max Planck Institute parla di un meccanismo simile a quello che regola la scelta dei partner umani. La relazione tra cane e proprietario è così intensa da portare i due a “modellarsi” a vicenda. A rafforzare questa ipotesi è anche Borbála Turcsán, esperta ungherese di comportamento animale, che sottolinea come circa due terzi della personalità di un cane dipendano dall’ambiente. E in quell’ambiente, il padrone è la figura centrale.

Il meccanismo psicologico è vicino a quello che regola l’attaccamento madre-bambino, con il cane che sviluppa un senso di fiducia incondizionata verso l’umano. Se il cane percepisce un rumore improvviso, la prima reazione sarà guardare il padrone: se quest’ultimo resta calmo, il cane imparerà a non temere quel suono. È un apprendimento basato sulla fiducia reciproca, sullo sguardo, sulle micro-reazioni.

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Il tuo cane ti imita più di quanto pensi (e non solo nel comportamento): lo studio sorprendente – www.petsblog.it

Il comportamento del cane, dunque, non è solo una questione genetica o istintiva, ma viene plasmato ogni giorno. E questa influenza è così forte che può essere utilizzata anche a scopo educativo: esporre i cuccioli a situazioni stressanti in modo controllato, come rumori forti, può aiutarli a gestirli da adulti.

Infine, la domanda resta: questa somiglianza può avere un impatto sul futuro dei cani? Per Bender, sì. La comprensione profonda tra cane e padrone potrebbe migliorare non solo le relazioni domestiche, ma anche le prestazioni di cani da soccorso, cani guida e animali impiegati nelle forze dell’ordine. Saper leggere i segnali del proprio cane, saperlo trattare nel modo giusto, vuol dire permettergli di diventare la versione migliore di sé stesso.

Nel frattempo, chi adotta un cane spesso lo fa inconsciamente basandosi su piccoli dettagli: una piega del pelo, uno sguardo, una somiglianza che scatta come un riflesso. È quello che è successo anche a chi scrive, scegliendo un cucciolo di razza mista dalle orecchie castane, che oggi accompagna ogni passeggiata e con cui forse, un giorno, parteciperà a una nuova gara di somiglianza. Non per vincere un nastro blu, ma per testimoniare un legame che si vede, si sente, e cresce ogni giorno.

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