Il graffio non è mai un dispetto, così come il desiderio di salire in alto non è un capriccio: sono segnali profondi di benessere o disagio.
Tra gli oggetti che davvero non possono mancare in una casa abitata da un gatto, ci sono sicuramente il tiragraffi e le strutture verticali. Non sono semplici accessori decorativi, ma strumenti di equilibrio psicofisico che rispondono a esigenze profonde e naturali. Comprendere perché un gatto graffia o cerca l’altezza aiuta a costruire un ambiente domestico che lo rispetta e lo rende più sereno.
Il bisogno di graffiare non è un’abitudine: è un linguaggio e un’esigenza fisica insopprimibile
Il graffio è comunicazione. Ogni volta che un gatto affonda le unghie in una superficie, non lo fa per distruggere ma per esprimersi. Le sue zampe rilasciano feromoni che servono a marcare il territorio, lasciando un messaggio invisibile ad altri felini. In parallelo, l’atto del graffiare gli consente di rafforzare la muscolatura, allungare le zampe e mantenere le unghie sane. Quando questa possibilità viene negata, il gatto inizia a sviluppare frustrazione e in certi casi comportamenti distruttivi o nevrotici.

Il tuo gatto sta lanciando un messaggio: ecco come interpretare il suo graffio – www.petsblog.it
Il tiragraffi ideale non è scelto per abbinarsi al divano, ma per rispettare i movimenti naturali del gatto. Deve essere stabile, robusto e alto, in modo da permettere un pieno allungamento del corpo. I materiali contano: il sisal è tra i più apprezzati, così come il cartone ondulato, che offre una gratificazione sensoriale durante il graffio. Importante anche la posizione: se nascosto in un angolo remoto, verrà ignorato. Il tiragraffi va collocato nei luoghi centrali della casa, vicino alle aree di riposo o nei punti in cui il gatto ama passare il tempo. Non a caso, è in quegli spazi che il bisogno di marcatura territoriale si manifesta con maggiore intensità. Un buon tiragraffi è come un prolungamento del corpo del gatto: gli serve per sentirsi presente, forte e sicuro.
Perché i gatti vogliono stare in alto: le mensole e le autostrade feline migliorano il loro equilibrio e li rendono più socievoli
Il desiderio di dominare dall’alto non è un vezzo, ma un retaggio ancestrale. In natura i felini cercano l’altezza per proteggersi dai predatori, per osservare senza essere visti, per cacciare in sicurezza. In casa questo si traduce nella necessità di avere punti rialzati da cui controllare l’ambiente, abbassare la soglia d’ansia e trovare un proprio spazio. Le mensole a muro, i tiragraffi multipiano o le cat highways — percorsi elevati collegati — permettono al gatto di sentirsi parte integrante della casa senza essere intralciato o disturbato.
Uno studio condotto da Barry e Crowell-Davis ha dimostrato che i gatti con accesso a spazi verticali sono più sereni e mostrano migliori interazioni sociali, specialmente in case con più animali. La possibilità di salire, osservare e riposare in alto favorisce l’autoregolazione emotiva e riduce i conflitti. Per realizzare un habitat felino efficace, non servono ingombranti strutture: bastano librerie accessibili, mensole ben fissate, torri o persino ripiani bassi disposti a scaletta. L’obiettivo è creare un ambiente tridimensionale, dove il gatto possa muoversi in altezza esprimendo la sua natura esplorativa.
Anche l’età del gatto incide: animali anziani avranno bisogno di distanze minime tra una piattaforma e l’altra. In ogni caso, la verticalità va intesa come libertà di scelta, come una via di fuga o un rifugio mentale. Il gatto, marcando anche questi spazi con le zampe o con il muso, li trasforma in estensioni del proprio territorio. Quando si sente sicuro, sarà più incline a relazionarsi con l’umano in modo affettuoso e spontaneo. Le strutture elevate non sono quindi un vezzo, ma un ponte tra l’istinto e la domesticità, un modo per farlo sentire finalmente “a casa”.

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