Petsblog Novità Informazione Addio a Saturn, l’alligatore “di Hitler” sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale

Addio a Saturn, l’alligatore “di Hitler” sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale

Addio a Saturn, l’alligatore “di Hitler” che sopravvisse alla Seconda Guerra Mondiale.

Addio a Saturn, l’alligatore “di Hitler” sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale

Nelle scorse ore è morto Saturn, un alligatore del Mississipi che – secondo la leggenda – potrebbe essere appartenuto a Hitler. Sopravvissuto alle bombe della seconda guerra mondiale a Berlino, Saturn potrebbe infatti essere appartenuto ad Adolf Hitler, che pare lo tenesse come “animale di compagnia”, anche se in realtà queste voci non sono mai state confermate. La storia di questo maestoso animale ha avuto inizio nel 1936, quando venne donato allo zoo di Berlino.

Il 23 novembre 1943, quando la città venne bombardata dagli Alleati, la vita di questo animale è cambiata in modo radicale. Quel giorno persero la vita molti alligatori che si trovavano nello zoo di uno dei distretti più colpiti dalla guerra. Si narra che alcuni coccodrilli morirono scagliati in strada a causa dei bombardamenti, ma non Saturn, che riuscì a sopravvivere e a scappare dallo zoo distrutto.

L’animale visse per le strade della città ormai ridotta in macerie per tre anni, fino a quando non venne trovato dai soldati inglesi e ceduto a quelli sovietici, i quali a loro volta lo portarono allo zoo di Mosca. In passato i giornali russi avevano rivelato che quando, nel 1993, alcuni carri armati passarono vicino allo zoo, l’alligatore cominciò ad emettere dei gemiti, come se stesse piangendo. Probabilmente il rumore dei cingolati gli ricordava i terribili bombardamenti di Berlino.

È proprio nel giardino zoologico della capitale russa che Saturn ha vissuto per altri 74 anni, ed è qui che l’animale si è spento all’età di 84 anni. A dargli l’ultimo addio è stato lo staff dello zoo, che racconta che l’animale è morto di vecchiaia, “ad un’età veramente notevole“:

E’ una grande gioia che ognuno di noi abbia potuto guardarlo negli occhi, stargli vicino in silenzio. Ha visto crescere molti di noi. Speriamo di non averlo deluso.

via | La Stampa, Agi

 

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