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Coronavirus, cani e gatti possono infettarsi? Nessun rischio per l’uomo

Coronavirus, cani e gatti possono infettarsi ma non c'è nessun pericolo per l'uomo: arriva la conferma da un nuovo studio

Coronavirus, cani e gatti possono infettarsi? Nessun rischio per l’uomo

Coronavirus, cani e gatti possono infettarsi? E quali sono i rischi per l’uomo? Dall’inizio della pandemia abbiamo dovuto affrontare molti cambiamenti, legati per lo più al modo di comportarci e di interagire con il mondo e con le persone che ci stanno intorno. Sono cambiate totalmente le nostre abitudini e il nostro modo di rapportarci a ciò che ci circonda. I comportamenti che prima davamo per scontati e reputavamo corretti, oggi sono considerati sbagliati o da non adottare. Basti pensare a come abbiamo smesso di abbracciarci, di stringerci la mano, di darci un bacio affettuoso sulla guancia per salutarci dopo tanto tempo.

E’ cambiato il nostro modo di relazionarci con le persone, e molti hanno finito per interrogarsi sul modo più corretto per connettersi persino con gli animali.

Nonostante sia noto sin dall’inizio della pandemia che i nostri amici a quattro zampe non costituiscono un pericolo per la diffusione del Coronavirus, alcuni padroncini di animali domestici non hanno smesso di interrogarsi al riguardo. Esperti di tutto il mondo hanno sempre affermato che i nostri amici a quattro zampe non possono diffondere il contagio. Nonostante ciò, abbiamo assistito a scene impensabili.

Cani e gatti lanciati dai balconi in Cina e abbandoni di animali per paura di un possibile contagio: questi sono solo due dei tantissimi comportamenti che hanno colpito in particolar modo gli animali domestici.

Coronavirus cani e gatti: nessun rischio per l’uomo

Ebbene, adesso arriva una nuova conferma da parte di uno studio italo-britannico: gli animali domestici non possono contagiarci.

Cane e gatto possono infettarsi solo in maniera sporadica, specie se a stretto contatto con pazienti umani, e non rappresentano, al momento, un pericolo per l’uomo in relazione alla pandemia in atto,

ha infatti dichiarato il professore Decaro Nicola, autore del recente studio pubblicato dalla rivista “Nature Communications”. Per il loro lavoro, gli autori hanno analizzato un campione di 919 animali domestici fra cani e gatti. Gli animali provenivano dalle tre Regioni più colpite durante la prima ondata della pandemia, vale a dire Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Alcuni dei pets analizzati vivevano insieme a padroncini che erano risultati positivi al Covid.

Durante il periodo di studio gli animali sono stati sottoposti ad esami molecolari e sierologici. I risultati hanno dimostrato che nessuno di essi era infetto durante la prima fase. Nonostante ciò, il 3,33% di cani e il 5,6% di gatti possedevano anticorpi. Ciò dimostra che vi è stata una precedente esposizione al virus.

Alla luce dei fatti, gli autori esortano coloro che hanno degli animali domestici a tutelare la loro salute, evitando di esporli quindi a un possibile contagio.

Foto di huoadg5888 da Pixabay

via | Ilsole24ore

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