Petsblog CURIOSITÀ Storie vere. Dash: il gattino salvato grazie alla collaborazione di tante persone

Storie vere. Dash: il gattino salvato grazie alla collaborazione di tante persone

Dash è un gattino molto fortunato, anche se, a causa di un brutto incidente, sono stati costretti ad amputargli una zampa. Vi racconto in sintesi la sua storia: Molly Baker stava guidando sotto una pioggia torrenziale per portare suo figlio undicenne dal pediatra quando vide qualcosa che rotolava via dall’auto di fronte a lei. Si […]

Storie vere. Dash: il gattino salvato grazie alla collaborazione di tante persone

Dash è un gattino molto fortunato, anche se, a causa di un brutto incidente, sono stati costretti ad amputargli una zampa. Vi racconto in sintesi la sua storia: Molly Baker stava guidando sotto una pioggia torrenziale per portare suo figlio undicenne dal pediatra quando vide qualcosa che rotolava via dall’auto di fronte a lei.

Si fermò e quando si accorse che si trattava di un gattino appena investito, lo caricò in auto. Finito l’appuntamento dal pediatra si sarebbe subito recata da un veterinario. Al suo ritorno, però, il micio non c’era più.

O per meglio dire, non era più nell’abitacolo, ma, come dedusse Molly dai miagolii che provenivano dal cruscotto, si era infilato nel motore. Provarono a tirarlo fuori sia lei sia Missy Sortman dell’Animal Medical Center of Springboro, ma niente da fare.

Rassegnata, Molly si recò da un meccanico che smontò il motore in circa cento pezzi e finalmente salvò il gattino. Non si fece pagare un centesimo né prima né dopo aver rimesso a posto l’auto. Il micio, intanto, era messo male e solo l’amputazione poteva salvarlo dalla soppressione.

Dopo l’intervento e le cure, pagate a metà da Molly e dalla veterinaria, Dash si è ripreso bene e Molly, che lavora per una famosa ditta che produce cibo per gatti, ha offerto sei mesi di cibo gratis per chi adotterà il piccolo. Le sue avventure vengono attualmente seguite dagli utenti sulla pagina Facebook del centro medico. Dimenticavo: il nome Dash non viene dal noto detersivo, ma dalla parola inglese Dashboard ovvero cruscotto.

Via | Daytondailynews

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