Trovare un uccellino caduto dal nido è un’esperienza che commuove e spinge a intervenire immediatamente. Ma non sempre raccoglierlo e portarlo a casa è la scelta giusta. Gli esperti della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ricordano che, nella maggior parte dei casi, i genitori si trovano nelle vicinanze e continuano a occuparsi del piccolo anche dopo la sua caduta.
Capire come comportarsi in questi casi è essenziale per ottimizzare le sue possibilità di sopravvivenza. Ecco quindi ciò che dovresti fare e ciò che invece dovresti assolutamente evitare di mettere in pratica in queste circostanze.
Osservare prima di agire
Il primo passo da fare è valutare la situazione con calma. Se l’uccellino è ferito, in pericolo o troppo vicino alla strada l’intervento umano può essere necessario. Se invece il piccolo non corre rischi immediati la cosa migliore da fare è restare a guardarlo da una certa distanza, circa 50 metri.
Spesso i genitori si avvicinano al piccolo quando l’ambiente è tranquillo. Solo se dopo un’ora non si nota alcun segnale di ritorno dei genitori si può agire. Occorre ricordare che un pulcino implume, completamente nudo o con poche piume, particolarmente vulnerabile. In questi casi è probabile che il nido sia nelle vicinanze. Cercalo con attenzione e se lo vedi riponi il piccolo all’interno.

Cosa fare e cosa non fare – petsblog.it
Il contatto umano non provoca l’abbandono da parte dei genitori, ma occorre agire con cautela, per non ferite involontariamente il piccolo e il suo corpo ancora gracile. Se i genitori non tornano dopo mezz’ora, allora si deve affidare il piccolo a un Centro Recupero Fauna Selvatica, o a una sede LIPU.
Alimentazione e idratazione
Molti tentano di nutrire il piccolo con latte, biscotti o pezzetti di pane, ma questi alimenti possono risultare letali. Gli esperti consigliano, in situazioni di emergenza, piccoli pezzetti di camole o carne cruda, somministrati mediante una pinzetta. Gli implumi necessitano di cibo ogni mezz’ora, i nidiacei impiumati ogni due o tre ore.
Per l’acqua mai usare bicchieri o siringhe. La trachea degli uccelli si trova dietro la lingua e l’acqua potrebbe finire nei polmoni. Meglio far scivolare una goccia d’acqua sul lato del becco, lasciando che il piccolo la ingerisca normalmente.
Occorre ricordare che moli uccelli abbandonano il nido spontaneamente, anche se non hanno ancora imparato a volare. In questi casi i genitori li sorvegliano e continuano a nutrirli a terra. Intervenire può quindi interrompere un processo naturale e mettere in pericolo la loro crescita.

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