Petsblog Novità Informazione Voleva parlare con un orso: aspirante addestratore muore sbranato a 28 anni

Voleva parlare con un orso: aspirante addestratore muore sbranato a 28 anni

Valentin Bulich, un giovane ventottenne che voleva parlare con gli orsi è morto in Russia: ecco cosa è accaduto.

Voleva parlare con un orso: aspirante addestratore muore sbranato a 28 anni

Nei giorni scorsi un ragazzo di 28 anni è morto in Russia. Si tratta di Valentin Bulich, un giovane che sognava di diventare un addestratore di orsi, e che voleva mettere alla prova le proprie capacità “parlando” con un orso in carne e ossa.

Secondo quanto riportato, Bulich lavorava come addetto alla pulizie delle gabbie del Great Moscow State Circus. Pochi giorni fa il ragazzo avrebbe rubato le chiavi della gabbia di uno degli orsi sfruttati per gli spettacoli, ed avrebbe cercato di comunicare con l’animale.

Spaventato dalla presenza del ragazzo, l’orso lo avrebbe aggredito ferocemente, strappandogli il cuoio capelluto e conficcandogli gli artigli nel corpo. I colleghi di Valentin lo hanno immediatamente portato fuori dalla gabbia ma purtroppo per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. L’aspirante addestratore è morto poco dopo in ospedale.

Episodi del genere non sono rari nel mondo del circo. Gli animali selvatici come gli orsi, i leoni o le tigri, non sono nati per stare dentro delle gabbie, e di certo non dovrebbero stare a stretto contatto con degli esseri umani che pretendono di insegnargli dei trucchi per intrattenere il pubblico. Dal canto suo, lo staff del circo fa sapere che quella commessa dal ventottenne deceduto è una grave violazione delle norme di sicurezza.

L’orso può attaccare semplicemente per paura. Ma attacca bruscamente, rapidamente, senza preavviso. La reazione è fulminea. E la morte è terribile: l’orso ti lacera,

avrebbe spiegato una fonte. Purtroppo fino a quando animali come questo orso saranno costretti a vivere in gabbia, il rischio di tragici incidenti del genere sarà sempre molto elevato.

via | Il Messaggero
Foto di Free-Photos da Pixabay

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