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Angiostrongilosi nel cane: cause, sintomi e terapia

Vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia dell'angiostrongilosi nel cane provocata da Angiostrongylus vasorum.

Angiostrongilosi nel cane: cause, sintomi e terapia

Oggi parliamo di una patologia parassitaria particolare del cane, l’angiostrongilosi cardiopolmonare provocata dall’Angiostrongylus vasorum (French heartworm), nematode metastrongilide. Si tratta di un parassita che, nello stadio adulto, vive nel ventricolo destro e nell’arteria polmonare degli ospiti definitivi, cani, volpi e, solo occasionalmente, furetto, lupo e coyote. Dalla localizzazione, si evince sin da subito che può provocare sintomi gravi e mortali.

Angiostrongilosi nel cane: cause e sintomi

L’angiostrongilosi cardiopolmonare nel cane è provocata dal nematode Angiostrongylus vasorum. Il ciclo biologico è indiretto, quindi richiede degli ospiti intermedi che sono dei molluschi gasteropodi. Come dicevamo, negli ospiti definitivi gli adulti dell’Angiostrongylus varosum vivono nel cuore destro e nell’arteria polmonare, anche se talvolta finiscono nel pericardio, nel fegato, nell’arteria femorale, nella camera anteriore dell’occhio e nella vescica. Qui le femmine depongono le uova che nei capillari polmonari si schiudono e liberano le larve L1. Queste, entrano nei vasi e alveoli, risalgono l’albero respiratorio e arrivano in faringe. Da qui le L1 vengono deglutite, attraverso stomaco e intestino e vengono eliminate con le feci all’esterno. Qui vengono ingerite dai molluschi gasteropodi e le L1 mutano nell’arco di due settimane fino a diventare L3, infettanti per gli ospiti definitivi quando ingeriscono i molluschi contaminati. Le L3 arrivano nei linfonodi, mutano e tramite la circolazione linfoematica arrivano a cuore e arteria polmonare.

Il periodo di prepatenza è in media di 40-60 giorni, ma varia da 1 a 6 mesi. Inoltre i parassiti adulti possono sopravvivere per anni. Per quanto riguarda i sintomi dell’angiostrongilosi nel cane, possono essere lievi, quasi asintomatici o molto gravi, con morte in pochissimo tempo. Carica infestante elevata, reinfestazioni continue, cani giovani, cani immunodepressi presentano i sintomi più gravi.

I sintomi dell’angiostrongilosi nel cane sono:

  • broncopolmonite
  • tosse
  • tachipnea
  • dispnea
  • ipertensione polmonare
  • insufficienza ventricolare destra
  • intolleranza all’esercizio fisico
  • ascite
  • mucose pallide
  • soffi cardiaci
  • collassi
  • petecchie
  • ecchimosi
  • epistassi
  • emottisi
  • ematomi
  • emorragie gastrointestinali
  • ematuria
  • anemia
  • CID
  • trombocitopenia
  • diminuzione dei fattori della coagulazione V e VII
  • aumento dell’attività della protrombina
  • trombocitopenia immunomediata
  • emorragie nel SNC
  • emboli parassitari intracranici o subdurali
  • depressione del sensorio
  • atassia
  • convulsioni
  • sintomi vestibolari
  • paralisi
  • dolore lombare acuto
  • uveite
  • vomito
  • diarrea
  • anoressia
  • dimagramento

Angiostrongilosi nel cane: diagnosi e terapia

La diagnosi dell’angiostrongilosi nel cane non è facile in quanto questi sintomi sono comuni anche ad altre malattie. Verrà effettuata tramite esami del sangue completi, Rx, ecocardiografia, lavaggio broncoalveolare e esame delle feci (occhio che nel periodo di prepatenza si hanno dei falsi negativi e che l’eliminazione è incostante). In quest’ultimo caso si adotta il test di Baermann, così come si fa con gli strongili polmonari del gatto. In questo caso la diagnosi differenziale viene emessa nei confronti di larve similari di Crenosoma vulpis, Filaroides o altri nematodi. In generale, le L1 dell’Angiostrongylus vasorum sono lunghe 310-400 micron e hanno la coda curva ad S con spina dorsale.

La terapia per l’angiostrongilosi del cane va effettuata sempre, anche in assenza di sintomi clinici. In Italia come molecole registrata si ha lo spot on a base di moxidectina e imidacloprid. A seconda della gravità, le pipette vanno applicate a scadenze anche inferiori alle 4 settimane. Altre molecole utilizzate sono il fenbendazolo (ma va usato per almeno 20 giorni di seguito) e la milbemicina (somministrata una volta a settimana). L’associazione fra milbemicina e spinosad viene, invece, effettuata una volta al mese. Starà al vostro medico veterinario valutare dosaggi e frequenza in base alla gravità dell’infestazione.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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