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Avvelenamenti in cani e gatti: qualche precisazione

Precisiamo qualche concetto sugli avvelenamenti in cani e gatti.

Avvelenamenti in cani e gatti: qualche precisazione

Avvelenamenti in cani e gatti – A seguito di richieste sulla posta di Petsblog e di richieste ambulatoriali, conviene specificare meglio qualche concetto relativo agli avvelenamenti nei cani e gatti. Questo si rende necessario perché la maggior parte delle conoscenze mediche che i proprietari hanno deriva da serie come Grey’s Anatomy, Dr. House o CSI. Siamo tutti talmente assuefatti a queste serie, che in pratica si pensa che basti dire “Avvelenamento” perché il laboratorio magicamente individui subito il veleno e fornisca l’antidoto. Beh, vi svelo una triste verità: non funziona così, quella è la finzione televisiva, la realtà è un’altra cosa.

Avvelenamenti: come individuarli?

Purtroppo capita molto spesso che in ambulatorio arrivino cani o gatti già morti, con proprietari disperati che vogliono sapere quale veleno abbia ucciso il loro pet. Questi proprietari sono convinti che basti fare un’autopsia, magari dal loro stesso veterinario per scoprirlo. No, non funziona così. In primo luogo ci va un’autopsia ufficiale eseguita all’Istituto Zooprofilattico di zona, ma non basta. Infatti non basta mandare il corpo di un cane o gatto morto all’Zooprofilattico, dirgli “E’ stato avvelenato, ditemi con cosa” per sapere il nome del veleno. Bisogna dirgli quale tipo di veleno cercare perché non esiste l’esame magico in cui prendi un pezzetto di fegato del cane morto e la macchina magica ti dice “E’ stato avvelenato con…”, no, devi dirgli tu quale veleno cercare. E purtroppo ci sono tantissime sostanze che possono diventare veleni, oltre a tutti i veleni veri e propri. Pensiamo per esempio a un semplice detersivo per i piatti: non lo si può considerare certo un veleno, ma se ingerito dal cane e dal gatto si comporta come un veleno, dando i medesimi sintomi.

Quindi il problema è questo: devi dire all’Istituto Zooprofilattico quale tipo di sostanza cercare, sperando che esistano i test per individuare quella sostanza, altrimenti al massimo vi potranno dire quali lesioni hanno visto a livello degli organi addominali.

Avvelenamenti: esami del sangue per individuarli?

Questo è un altro mito popolare: il cane è avvelenato, quindi faccio un esame del sangue e lo scopro. Assolutamente falso: per gli stessi motivi di cui sopra, gli esami del sangue non vi possono dire quale tipo di veleno è stato usato o se il cane è avvelenato. Al massimo vi diranno come stanno funzionando fegato e reni, quale sia il danno epatico e renale, come stiamo messi a livello di globuli rossi e poco altro. Solo per alcuni tipi di avvelenamenti ci sono esami particolari da fare, ma di sicuro non fanno parte dello screening base e vanno richiesti a parte. E visto e considerato che per considerazioni economiche in questi casi spesso al veterinario non viene dato il permesso neanche di fare gli esami di base per via dei costi, figuriamoci se puoi fare i test specifici.

Un caso particolare che merita approfondimento è l’avvelenamento da rodenticidi. Una cosa che i proprietari di cani e gatti non riescono a capire è che non è un avvelenamento con sintomi istantanei. Il veleno per topi agisce almeno dopo 7-10 giorni dall’ingestione, non fa effetto subito. Quindi se il cane ha mangiato oggi il veleno per topi e non si è arrivati in tempo per farlo vomitare (massimo mezz’ora dopo l’ingestione), non è sensato chiedere che vengano fatti subito gli esami perché non si vedrà nulla, la coagulazione sarà normale. Gli esami per la coagulazione ha senso farli dopo una settimana se vogliamo vedere delle alterazioni. Ma vi assicuro che è dura farla capire, qui siamo nel caso opposto rispetto a prima: prima parlavamo di proprietari che non ti fanno fare neanche un esame di base, qui abbiamo proprietari che vogliono fare tutto subito anche quando non ha senso, salvo poi non avere più i fondi per rifare le analisi dopo quando servirebbero veramente. Perché se il cane ha mangiato oggi il veleno e volete fare gli esami subito, ricordatevi che dovrete ripeterli dopo almeno una settimana perché il veleno per topi agisce a effetto ritardato.

Avvelenamenti: cosa fare?

Se un cane di proprietà viene avvelenato, il veterinario ha l’obbligo di fare segnalazione all’Asl e al Sindaco di sospetto avvelenamento riportando i dati del cane, del proprietario o responsabile e di tutta l’anamnesi, i sintomi e le terapie fatte. Ovviamente questo solo se si sospetta un avvelenamento e se i sintomi indicano un avvelenamento (questo vale sia per cane deceduto che per cane con sintomi di avvelenamento). Molti proprietari sono convinti che il loro cane che vomita da una settimana sia stato avvelenato (non chiedetemi perché se sospettano questo aspettano una settimana prima di farlo visitare, questo sempre rigorosamente di sabato pomeriggio o domenica quando non ci sono laboratori aperti per fare analisi o accertamenti più mirati), ma non è che un cane è avvelenato ogni volta che vomita, magari ha ingerito delle ossa, un cambio di alimentazione brusco, ha un’insufficienza renale, una pancreatite… questo per dirvi che la segnalazione di avvelenamento va fatta solo quando il veterinario dai sintomi sospetta un avvelenamento.

Nel caso di cani e gatti randagi, ovviamente la segnalazione di cane o gatto avvelenato viene fatta ai Vigili o ai Carabinieri indicando il Sindaco come responsabile del randagio, in quanto in ultima analisi per la legge italiana è il Sindaco il responsabile di cani e gatti randagi sul territorio. In questo caso la segnalazione può essere fatta anche da privati cittadini.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | 96828128@N02

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