Anch’io ho partecipato alla conferenza su Cesar Millan fatta vedere dal servizio di Striscia la Notizia andato in onda qualche giorno fa. Gli amici a cui avevo parlato di questa conferenza si mostravano stupiti che Veterinari comportamentalisti ed Educatori cinofili si riunissero per parlare di Millan, quasi a dire “che esagerazione, che cosa ci sarà di così sbagliato nei suoi metodi?”.
È proprio questo il punto: Cesar Millan appare agli occhi del telespettatore come un mago, che in pochi minuti riesce a risolvere i problemi comportamentali di cani aggressivi, fobici o incontrollabili. Ma questo perché il format della trasmissione è studiato a tavolino per fare in modo che il telespettatore sia ammaliato da Millan e non si accorga che i metodi da lui usati sono violenti e contrari ad ogni principio di educazione, rispetto e benessere animale.
Millan è sempre sorridente e molto sicuro di sé, viene morso ripetutamente da cani di 40 chili e continua nella “loro educazione” come se niente fosse; i proprietari, poi, sembrano veramente felici di lasciare il loro cane nelle sue mani anche per settimane, per poi riprenderlo con sé quando finalmente è stato “riabilitato”, come dice Millan.
Un format azzeccato, quindi, che coinvolge e convince il telespettatore. E non solo quello americano, perché chi ha un cane e lo porta al parco non avrà potuto non notare che da quando la trasmissione va in onda anche in Italia i “calcetti in stile Millan” dati ai cani dai loro proprietari spuntano come funghi.
Ben vengano allora l’informazione e i servizi di Striscia la Notizia, che finalmente si chiedono se i metodi di Millan possano essere definiti educativi. E, per fortuna, fanno venire qualche dubbio ai telespettatori.














