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Cesenatico: liberata la tartaruga liuto rimasta impigliata nelle reti dei pescatori

Storia a lieto fine: la tartaruga liuto rimasta impigliata per errore nelle reti dei pescatori a Cesenatico è stata liberata in mare aperto.

Cesenatico: liberata la tartaruga liuto rimasta impigliata nelle reti dei pescatori

Ricordate la tartaruga liuto di Cesenatico? Quella finita per errore nelle reti dei pescatori di un peschereccio? Ebbene, adesso Fondazione Cetacea ha dato la notizia della sua liberazione. La rara tartaruga liuto è stata liberata in mare aperto. Nel video di YouTube potete vedere il momento del suo ritrovamento: tre quintali di tartaruga, corazza dura, questa è la tartaruga liuto o Dermochelys coriacea. Siamo abituati ai salvataggi della Caretta caretta, ma, come sottolineato da Fondazione Cetacea, è la prima volta che gli capita di collaborare al salvataggio di una tartaruga liuto.

Tartaruga liuto Cesenatico: dal salvtaggio alla liberazione

Proprio ieri mattina una tartaruga liuto era stata catturata accidentalmente nel Mar Adriatico, di fronte a Cesenatico. La notizia era stata subito diffusa da Fondazione Cetacea, organizzazione non profit di tutela ambientale che si occupa del soccorso di animali marini. In mattinata la Fondazione Cetacea era stata contattata dai pescatori del peschereccio Michela. Durante la normale pesca, infatti, una tartaruga con un carapace lungo quasi un metro e mezzo era rimasta impigliata nelle reti ed era stata catturata accidentalmente.

Sono così intervenuti quelli di Fondazione Cetacea che hanno subito capito di non trovarsi di fronte a una Caretta caretta, bensì a una più rara tartaruga liuto, la tartaruga marina più grande del mondo. Un incontro insolito visto che, solitamente, questa tartaruga non nidifica in Italia, preferendo acque più calde. I veterinari e gli esperti hanno subito controllato lo stato di salute della tartaruga, provvedendo nel frattempo a ribattezzarla Priscilla.

Dopo essersi accertata che stesse bene e non fosse ferita, dopo qualche ora si è deciso di liberare Priscilla in mare. Grazie alla collaborazione col peschereccio Michela e con la Capitaneria di Porto, Fondazione Cetacea ha riportato Priscilla al largo e qui è stata liberata, come potete vedere nel video del maresciallo Tamarindo, pubblicato sulla pagina Facebook di Fondazione Cetacea:

Tartaruga liuto: conosciamo meglio la Dermochelys coriacea

La tartaruga liuto è la tartaruga più grande del mondo. Il suo nome scientifico è Dermochelys coriacea ed è l’unica specie del genere Dermochelys e della famiglia Dermochelyidae. Questa la sua classificazione scientifica:

  • Dominio: Eukarya
  • Regno: Animalia
  • Sottoregno: Eumetazoa
  • Superphylum: Deuterostomia
  • Phylum: Chordata
  • Subphylum: Vertebrata
  • Infraphylum: Gnathostomata
  • Superclasse: Tetrapoda
  • Classe: Reptilia
  • Sottoclasse: Anapsida
  • Ordine: Testudines
  • Sottordine: Cryptodira
  • Famiglia: Dermochelyidae
  • Genere: Dermochelys
  • Specie: D. coriacea

Per quanto riguarda le dimensioni, gli adulti arrivano tranquillamente a due metri e mezzo, anche se sono stati documentate tartarughe liuto lunghe tre metri e mezzo. Inoltre possono pesare fino a 700 chilogrammi. Tipico il carapace, formato da placche ossee disposte a mosaico e ricoperte da una pelle liscia e dall’aspetto simile a cuoio, spessa e flessibile. Per questo motivo in inglese è nota come Leatherback turtle, cioè tartaruga dorso di cuoio. Inoltre il carapace è attraversato da sette creste longitudinali, mentre il piastrone presenta cinque carenature.

Il colore è nero o bruno scuro, con piccole macchie chiare. Il becco corneo è a forma di W. Come in molte tartarughe, nel maschio il piastrone è concavo e la coda può essere così lunga da superare le natatoie posteriori.

Il ritrovamento di una tartaruga liuto qui da noi non è un avvenimento frequente in quanto si tratta di tartarughe che preferiscono vivere in mari caldi e temperati. Solitamente vive in alto mare, ma può avvicinarsi alla costa per cacciare e riprodursi. E’ una nuotatrice molto veloce e non ama essere avvicinata, potrebbe anche diventare aggressiva.

Con una durata di vita media di 50 anni, depone le uova di notte a inizio estate. E’ una tartaruga carnivora, nutrendosi di meduse, pesci, crostacei e echinodermi.

Via | Fondazione Cetacea

Foto | Wikimedia Commons

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