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Microchip gatto: tutto ciò che devi sapere

Un gesto di amore: non c’è modo migliore per definire il microchip per il gatto. Proprio come cani e altri animali domestici, anche i nostri amici felini potrebbero allontanarsi da casa e smarrirsi. Il microchip potrebbe aiutarti a ricongiungerti più facilmente con il tuo pet, ma a cosa serve e come funziona esattamente?

Microchip gatto: tutto ciò che devi sapere

Fonte immagine: Pixabay

A cosa serve il microchip per il gatto? E quanto dura? Quando si parla di microchip per gatti, dubbi e domande non mancano di certo. Sappiamo già che questo dispositivo è obbligatorio per i cani, ma vale lo stesso anche per i gatti domestici? In realtà no: allo stato attuale, l’applicazione del microchip sottocutaneo per i nostri gatti non è ancora considerata obbligatoria.

Tuttavia, rimane ugualmente una precauzione caldamente consigliata per tutti i mici domestici: ma perché?

In questo articolo scioglieremo alcuni dei più comuni dubbi in merito al microchip per i felini di casa, capiremo quando e dove inserirlo, e soprattutto perché è tanto importante per i mici e per noi padroncini.

Per prima cosa, però, sarà utile capire di cosa si tratta esattamente: cos’è questo famoso microchip?

Cos’è il microchip per gli animali domestici?

Tecnicamente parlando, il “microchip” non è altro che un minuscolo dispositivo elettronico della grandezza di un chicco di riso, realizzato in materiale biocompatibile, e cioè compatibile con l’organismo dell’animale.

Si tratta di un chip dotato di un codice di identificazione composto da 15 cifre e personalizzato per ciascun animale, che a sua volta è direttamente collegato all’Anagrafe Nazionale Felina.

Mediante un apposito lettore, sarà dunque possibile leggere il codice riportato sul chip, e risalire facilmente ai padroncini dell’animale, qualora il pet dovesse perdersi o allontanarsi da casa.

Microchip gatto: a cosa serve?

Ma a conti fatti, qual è lo scopo di questo meccanismo? A cosa serve il microchip del gatto? Semplice: i nostri gatti sono creature curiose, indipendenti e, talvolta, anche un po’ troppo avventurose.

Da inguaribili ottimisti quali siamo, tendiamo a sottovalutarne il pericolo, ma è assolutamente probabile che il nostro micio decida di fare una passeggiatina e che finisca per perdersi.

Grazie al microchip, le autorità competenti (veterinari dell’ASL, vigili, Guardie Zoofile o enti per la protezione animale) potrebbero individuare i padroncini e riportare il micio a casa.

Insomma, questo dispositivo rappresenta un gesto di cura e amore verso i propri animali domestici, una garanzia in più che, qualora dovessero smarrirsi, i nostri pelosi potrebbero ritrovare la strada di casa, con l’aiuto della tecnologia.

Come si fa a cercare un gatto con il microchip?

Tanti padroncini si chiedono come rintracciare un gatto microchippato. Riguardo questa domanda va fatta un po’ di chiarezza: il microchip del gatto (così come quello del cane) non rappresenta un sistema di geolocalizzazione. Insomma, non si tratta di un GPS.

Ciò significa che non è possibile rintracciare il gatto attraverso questo dispositivo. Al contrario, però, se qualcuno dovesse trovare il micio e avvisare le autorità competenti, queste ultime potrebbero risalire facilmente al padroncino.

Se lo desideri, però, potresti anche acquistare dei collarini con GPS o applicare un microchip con GPS, in modo da poter rintracciare il micio qualora dovesse smarrirsi.

Dove è obbligatorio il microchip per i gatti?

Nel nostro Paese, il microchip può essere applicato a gatti, cani e furetti. Tuttavia, al momento questo dispositivo non è considerato obbligatorio per i felini di casa, fatta eccezione per la Regione Lombardia, che sin dal 2020 ha stabilito l’obbligatorietà del microchip per i gatti, oltre che per cani e furetti.

Il chip è inoltre obbligatorio in caso di viaggi all’estero, in quanto rappresenta un requisito obbligatorio affinché il gatto possa ottenere il passaporto europeo.

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Fonte: Pixabay

Microchip gatto: dove si mette?

Ma il gatto sentirà dolore durante l’applicazione del microchip? E dove si mette questo dispositivo? Innanzitutto, niente paura: la procedura infatti è semplice, veloce e indolore. Il microchip andrà inoculato mediante normale puntura sulla parte laterale del collo.

Di solito, si consiglia di impiantare il chip quando il gatto è già addormentato, ad esempio durante l’anestesia per la sterilizzazione dell’animale, in modo da non farlo agitare o stressare.

Quanto dura il microchip del gatto?

Il codice identificativo riportato sul microchip avrà valenza per tutta la vita dell’animale.

Quanto costa il microchip per i gatti?

Il prezzo di questa procedura non è particolarmente elevato: a seconda dello studio medico, il costo del microchip per il gatto può infatti andare dai 20-30 fino a un massimo di 50 euro.

Fonti

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