Petsblog Cani Osteocondromatosi nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia

Osteocondromatosi nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia

Oggi andiamo a parlare di osteocondromatosi nel cane e gatto, esostosi cartilaginee che in alcuni casi possono evolvere in formazioni maligne. Vediamone cause, sintomi e terapia.

Osteocondromatosi nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia

Con il termine di osteocondromatosi si intendono delle esostosi cartilaginne multiple e in parte calcificate. Segnalate in cani, gatti, cavalli e anche nell’uomo, solitamente iniziano dalla corticale. In particolar modo, si è visto che nel cane tendono a formarsi su coste, vertebre e ossa lunghe, in zona metafisaria. Dal punto di vista radiologico, appaiono come noduli radiopachi sulla corticale. Occhio però: nei giovani, queste lesioni hanno carattere progressivo e devono terminare fino alla chiusura delle cartilagini articolari. Tuttavia se persistono anche quando le fisi sono chiuse, ecco che vuol dire che la malattia si è evoluta verso la malignità e si trasformano in osteosarcoma o condrosarcoma.

Osteocondromatosi nel cane e gatto: cause e sintomi

Di per sé l’osteocondromatosi nel cane è una malattia rara, ancora di più nel gatto. Si tratta di una forma idiopatica benigna dei cani giovani di taglia grande, ma se persiste anche dopo la chiusura delle cartilagini articolari ecco che potrebbe precedere lo sviluppo di forme tumorali come osteosarcomi e condrosarcomi. La malattia provoca una risposta proliferativa al margine della fisi articolare, con crescita pericondrale.

Tecnicamente una osteocondromatosi può svilupparsi in qualsiasi sede, ma nel cane la si è vista soprattutto nelle vertebre, coste, ossa lunghe, arti e bacino. La crescita degli osteocondromi dovrebbe cessare alla fine della maturazione scheletrica, ma se persiste, ecco che è lecito aspettarsi un’evoluzione maligna.

Spesso la diagnosi di osteocondromatosi avviene come reperto accidentale radiografico perché magari si stanno facendo radiografie per altro motivo. Inoltre è spesso subclinica, quindi non dà grossi sintomi che possano indurre i proprietari a portare il cane a visita. Tuttavia può capitare che si abbiano segni neurologici causati, magari, da osteocondromi vertebrali che comprimono secondariamente il midollo spinale. I sintomi in questi casi sono:

  • zoppia
  • atassia
  • deficit propriocettivi
  • sindrome cervicale
  • sindrome cervicotoracica
  • sindrome toracolombare
  • dolore alla palpazione della colonna vertebrale

Osteocondromatosi nel cane e gatto: diagnosi e terapia

La diagnosi di osteocondromatosi avviene tramite segnalamento, anamnesi, visita clinica, radiografie e biopsia ossea. Di per sé non esiste terapia medica atta a bloccare la progressione della malattia, al massimo per ridurre il dolore. Nei casi in cui si abbiano sintomi neurologici da compressione midollare, ecco che è necessario ricorrere alla chirurgia per asportare il nodulo e stabilizzare la colonna vertebrale. La prognosi rimane riservata, sia nei casi in cui siano molteplici le sedi ossee di sviluppo, sia per via del discorso di involuzione tumorale.

Inoltre visto che potrebbe esserci alla base una questione di ereditarietà (anche se mancano ancora studi precisi in merito), conviene escludere questi soggetti dalla riproduzione.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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