Abbiamo pubblicato in passato altre poesie di Trilussa dedicate agli animali, anche con luoghi comuni che ben sappiamo esser non veri. Anche quella che vi propongo oggi gioca sui gatti e sul loro modo di essere indipendenti, seppur ben sappia quanto sono affettuosi, non posso fare a meno di dedicarla da parte mia e del mio cane (che sogna un mondo dove i gatti sono facili da prendere…) a tutti i gattari da legare del blog.
Buon fine anno, aMICI!
Trilussa – Er compagno scompagno
Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d’arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d’un capitalista.Quanno da un finestrino su per aria
s’affacciò un antro Gatto: – Amico mio,
pensa – je disse – che ce sò pur’io
ch’appartengo a la classe proletaria!Io che conosco bene l’idee tue
sò certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni!– No, no: – rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente cò nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno sò conservatore!
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