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Gattari da legare: Cielo, il mio felino!

Sul mio frigorifero campeggia un magnete: chi vuole la migliore poltrona della casa deve prima spostare il gatto. Naturalmente non me lo sogno nemmeno, di dare fastidio a uno dei miei gatti, ma è bello illudersi che, all’occorrenza, potrei riappropriarmi dei miei spazi.A volte siedo incautamente e, diciamocelo, illegittimamente, su una poltrona davanti alla tv: […]

Gattari da legare: Cielo, il mio felino!

Sul mio frigorifero campeggia un magnete: chi vuole la migliore poltrona della casa deve prima spostare il gatto. Naturalmente non me lo sogno nemmeno, di dare fastidio a uno dei miei gatti, ma è bello illudersi che, all’occorrenza, potrei riappropriarmi dei miei spazi.

A volte siedo incautamente e, diciamocelo, illegittimamente, su una poltrona davanti alla tv: quando la mia gatta più anziana mi si avvicina con aria di rimprovero, essendo la padrona di quel particolare angolino, la faccio accomodare sulle mie gambe che, a causa del peso della dolce gattina, diventano presto blu. Nel momento in cui la circolazione si blocca e le gambe perdono sensibilità, sono costretta ad alzarmi, e la micia si sistema in modo da occupare l’intera superficie della seduta, impedendomi di sedermi nuovamente.

Lo stesso avviene sul letto: ovunque mi trovi, ovunque io dorma, occupo solo la parte superiore del letto, perché la metà dove dovrebbero andare le gambe è solitamente occupata da loro. La cosa grave, però, è che non oppongo minimamente resistenza a questa invasione, sentendomi io l’invasore. La stessa cosa avviene quando uno dei gatti mi reclama: che ci siano ospiti o meno, un miagolio sia pur flebile mi fa scattare sull’attenti, e lascio qualunque occupazione per correre ad assecondare la mia inclinazione di serva.

Quando c’è qualcuno in casa, e persino quando sono a telefono, vengo soggiogata dalla volontà dei gatti, e mi sento in colpa se solo cerco di ignorarli. A volte, davanti ad altre persone, cerco di dissimulare la mia sudditanza, me ne vergogno quasi. Può capitare che i gatti mi chiamino perché hanno fame, perché vogliono giocare o, semplicemente, perché sanno che ciò che sto facendo è importante, quindi devo smetterla subito. Ma il mio destino è chiaro e già segnato: qualunque occupazione non legata al gatteggio sarà sempre qualcosa di rubato e illecito. Loro sono mio marito, e le mie occupazioni le mie amanti. E se, scrivendo questo post, sentirò la porta che si apre dopo un leggero grattare sul legno, chiuderò e nasconderò subito il pc esclamando: Cielo, il mio gattino!

Foto | Flickr

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