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Il serial-killer di gatti è di nuovo “a caccia”

Il Serial-killer di gatti di Bergamo è ancora a caccia, l'ENPA lancia l'allarme

Il serial-killer di gatti è di nuovo “a caccia”

Vi ricordate della sconcertante storia che vi abbiamo raccontato giusto un mese fa? Era la storia di un uomo di Bergamo che avvicinava le sue vittime tramite annunci di gatti in adozione. Adottava i gatti, li uccideva e faceva violenza psicologica verso chi gli aveva affidato i mici in adozione. L’uomo è stato individuato e denunciato a piede libero. Beh, l’ENPA Bergamo ha fatto sapere che il serial-killer di gatti è di nuovo in circolazione.

Marina Maestroni, commissario della sezione ENPA di Bergamo, non ha usato mezzi termini:

“La persona su cui si sta indagando ha ricominciato a cercare gatti già dal giorno successivo agli accertamenti compiuti. Con altro pseudonimo, con altri numeri di telefono, ha ripreso la caccia tramite la rete, le riviste, i contatti precedenti. E se ormai nell’ambiente dei gattili c’è grande attenzione, potrebbero esserci ancora persone che rischiano di affidargli i propri cuccioli. Invitiamo alla massima prudenza ed a segnalare e denunciare. Si tratta di un caso molto grave da considerare di pericolosità sociale”.

Francesca Sorcinelli è un’esperta di questo genere di reati e fa parte di Link Italia, un’associazione che si occupa di spiegare e contrastare il legame (troppo spesso sottovalutato) che c’è tra crimini verso gli animali e crimini verso le persone. Intervistata dall’ENPA, Sorcinelli ha spiegato che :

“esiste uno stretto legame tra gli abusi compiuti contro gli animali e quelli compiuti contro le persone. Questo dettaglio, apparentemente poco importante, è invece considerato fondamentale nella punibilità dei reati a danno degli animali in alcuni Paesi del mondo, come gli Stati Uniti. Gli USA, in effetti, prevedono in molti Stati pene detentive assai severe per le azioni di crudeltà animale mentre in Italia è altamente improbabile che chiunque si macchi di reati simili faccia anche un solo giorno di carcere. Addirittura, nel nostro Paese non è previsto né l’arresto né il fermo di polizia per gli assassini di animali (come in questo caso, ndr) neppure se colti in flagranza di reato. Con un duplice risultato: rimangono liberi di fare quello che hanno fatto fino a quel momento e, per nulla intimoriti dalla pena possibile, spesso lo rifanno”

Vi terremo il più possibile aggiornati riguardo questo folle, nella speranza che la giustizia riesca a fermarlo.

Via| All4Animals
Foto|Flickr

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