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Una tassa su cani e gatti? Lotta al randagismo all’italiana

Torna ad aleggiare lo spettro della tassa su cani e gatti.

Una tassa su cani e gatti? Lotta al randagismo all’italiana


    UPDATE: Il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo rassicura su Twitter: non ci saranno tasse sugli animali domestici. “Era solo una battuta nei confronti di un deputato che l’aveva proposta”. Il relatore Gianni Mancuso del Pdl annuncia che è pronto a levare la tassa su cani e gatti dal ddl e spiega: “Era una tassa di scopo, pensata per permettere ai Comuni di attivare un piccolo capitolo di spesa con cui affrontare la gestione degli animali, come i cani randagi o le colonie feline”. Che ci volete fare… loro si divertono così…

Una tassa su cani e gatti: la notizia torna a circolare. L’Ansa batte che alla Commissione Affari Sociali della Camera sta per arrivare una proposta che, se confermata, farebbe sicuramente discutere e, a dire il vero, ha già scatenato una bagarre. I Comuni, in pratica, potranno istituire una tassa destinata ai proprietari di cani e gatti che andrebbe a finanziare programmi comunali contro il fenomeno del randagismo. Il randagismo lo paga chi non l’ha creato insomma, ovvero chi ha contribuito a ridurlo con un’adozione. Genius at work, i legislatori.

Riporta parte del testo il Messaggero:

I comuni possono deliberare, con proprio regolamento, l’istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo.

Un intento nobile, non c’è che dire, ma come può una tassa, in un Paese come l’Italia in cui vengono abbandonati, anche per ragioni economiche, migliaia di cani e gatti contenere il randagismo? Rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio e di scoraggiare le adozioni, favorendo in aggiunta gli abbandoni. Sperando non approdi in Commissione un’assurdità simile. Intanto, però, il sottosegretario Polillo ha già detto che condivide, in linea di principio, la tassa comunale su cani e gatti.

Protesta l’ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali:

Stupisce che vi sia ancora qualcuno in Parlamento che intenda avanzare la proposta di una tassa su cani e gatti, spiega Carla Rocchi. L’autore di questa osservazione, Massimo Vannucci (PD), avrebbe potuto informarsi non solo sulle valutazioni unanimi delle Associazioni animaliste, ma anche sulla posizione del suo stesso partito e su quella della responsabile animali PD, Senatrice Silvana Amati, una persona competente e decisa a non abbinare alcuna tassa al possesso di animali da compagnia.

Contraria anche Legambiente che sbotta:

I soliti incivili che si liberano dei fidati amici adesso potranno anche contare su una parziale giustificazione, la tassa sugli animali. Chi prende un cane randagio ha sicuramente meno possibilità economiche di chi compra un cane con pedigree, dunque già allevare l’animale è un costo, figuriamoci dover aggiungere anche la tassa.

Foto | Flickr

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