Petsblog Novità Informazione Pellicce di cani e gatti in Italia, occhio a non indossare il gatto del vicino

Pellicce di cani e gatti in Italia, occhio a non indossare il gatto del vicino

Per acquisti consapevoli è bene sapere che in Italia circolano 3 milioni di capi realizzati con pellicce di cani e gatti.

Pellicce di cani e gatti in Italia, occhio a non indossare il gatto del vicino


Occhio a non acquistare a buon mercato merci cinesi con pelo spacciato per sintetico o di conigli. Senza saperlo potremmo commettere un reato, incappando in pellicce di cani e gatti, che è vietato produrre in Italia. E invece, proprio sul nostro territorio, in laboratori artigianali, quasi sempre clandestini, si lavorano capi con colli, inserti ed interni in pelliccia realizzati con pelo di cani e gatti.

Non che i capi in pelo di coniglio importati dalla Cina siano meglio, ci mancherebbe. Il rischio è lo stesso: comprando questi capi andiamo ad alimentare un mercato pericoloso. La richiesta di pelo di cani e gatti potrebbe infatti lievitare e dare adito ad una caccia illegale ai nostri pets. E già ogni anno sappiamo che in tutta Italia scompaiono migliaia di gatti misteriosamente, molti finiscono nella pentola dei mangiagatti.

Secondo le stime diffuse nei giorni scorsi dall’AIDAA, l’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, in Italia ci sono già in circolazione 3.000.000 di colli e interni di giubbotti in pelliccia realizzati con pelo di conigli, cani e gatti.

L’AIDAA riconduce a questa industria clandestina la scomparsa di circa 15 mila gatti nel biennio 2010-2011. Stime che sono state ricavate incrociando i dati sui sequestri dei colli di pelliccia e dei cappellini e sul numero di laboratori cinesi illegali presenti nelle regioni del Nord-Italia. In giro ci sarebbero dei veri e propri allevamenti di gatti.

I più gettonati sono i gatti neri dal momento che il loro pelo ha un colore più uniforme ed è più facile da lavorare. Pensiamoci quando acquistiamo a caso dalle bancarelle, magari stiamo indossando il gatto del nostro vicino senza saperlo.

Via | AIDAA
Foto | Flickr

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