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La voglia di vivere degli agnellini salvati dalla morte

Animal Equality, organizzazione internazionale che difende gli animali, parla di 800 mila agnelli macellati nel periodo di Pasqua

La voglia di vivere degli agnellini salvati dalla morte

Sono tutti cuccioli di 30-40 giorni di vita gli agnellini che ogni anno, in occasione della Pasqua, vengono uccisi solo per finire sulle tavole degli italiani.

Da anni le varie associazioni animaliste provano a sensibilizzare l’opinione pubblica, con l’obiettivo di fermare la triste mattanza che vede protagonisti gli agnelli. Animal Equality ha diffuso l’anno scorso un video shock che mostra il percorso degli agnelli verso la macellazione. Si vedono agnelli e pecore rinchiusi per ore in spazi ristretti, costretti a calpestarsi per il nervosismo e lo stress. Frastornati ma ancora coscienti vengono appesi per le zampe, per poi essere ammazzati.

Un portavoce dell’associazione spiega:

I nostri investigatori hanno lavorato sotto copertura per oltre un anno. Hanno così documentato con diverse ore di filmati e decine di immagini, alcuni allevamenti medio-piccoli di ovini e macelli in varie parti d’Italia. Le immagini riprese documentano una chiara violenza fisica verso gli animali sottoposti anche a una forte sofferenza psicologica. Ci teniamo a sottolineare che non si tratta di casi isolati, ma la brutalità è una prassi costante in allevamenti e macelli anche nel nostro Paese.

Roberto Marchesini, etologo e filosofo, afferma:

Forse non si riflette abbastanza su cosa è un agnello. È solo un cucciolo e come tutti i cuccioli ha bisogno di avere accanto a sé una mamma. In una folla di agnelli stipati in uno spazio angusto non c’è solo l’orrore per la mancanza dei requisiti minimi di benessere. Dobbiamo immaginare una folla di bambini, al di sotto dei due anni, che disperatamente cercano la mamma e piangono senza conforto e ininterrottamente, giacché la loro paura è aumentata dal pianto degli altri cuccioli, dalle urla degli uomini, dall’odore della sofferenza e del sangue.

Fanno riflettere anche le parole della scrittrice Suman Casini:

Triste davvero è la sorte degli agnelli pasquali, ma ancora più triste è l’indifferenza godereccia in cui questo sacrificio di massa si consuma.

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Via | Corriere.it
Foto | Fanpage

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