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Ipertiroidismo nel gatto: ci sono razze predisposte?

Oggi andiamo a parlare di ipertiroidismo felino da un punto di vista diverso: ci sono razze predisposte?

Ipertiroidismo nel gatto: ci sono razze predisposte?

Ipertiroidismo nel gatto – Abbiamo già parlato in passato di ipertiroidismo nel gatto, avevamo visto cause, sintomi, diagnosi e terapia. Oggi grazie all’articolo “Feline hyperthyroidism reported in primary-care veterinary practices in England: prevalence, associated factors and spatial distribution.” Stephens MJ, Neill DG, Church DB, McGreevy PD, Thomson PC, Brodbelt DC. Vet Rec. 2014 Jul 15, andiamo a vedere più da vicino se ci sia una predisposizione di razza o meno a sviluppare questa patologia. Questo fermo restando che lo studio in questione è stato condotto in Gran Bretagna, quindi magari qui da noi la situazione potrebbe essere leggermente diversa.

Ipertiroidismo nel gatto: qualche informazione

Ripassiamo brevemente quanto visto sull’ipertiroidismo nel gatto. Di base si tratta di una malattia multisistemica caratterizzata dall’aumentata produzione di ormoni tiroidei, T3 e T4. Di solito solamente il 5% di questi noduli che si possono palpare sulla regione ventrale del collo è maligna (nella fattispecie carcinomi), per il resto si tratta di adenomi benigni la cui causa è ancora sconosciuta (si pensa a forme immunomediate).

I sintomi di un gatto con ipertiroidismo sono:

  • perdita di peso fino alla cachessia
  • appetito normale o aumentato, vorace
  • irrequietezza, iperattività, nervosismo, aggressività
  • anomalie del mantello
  • polidipsia e poliuria
  • vomito
  • diarrea
  • ventroflessione del collo
  • letargia, debolezza, anoressia in rari casi
  • massa palpabile nella regione ventrale del collo
  • miocardiopatia tireotossica ipertrofica (raramente dilatativa)
  • tachicardia, battito cardiaco martellante, ritmo di galoppo, soffio cardiaco

Per quanto riguarda la diagnosi, bisogna misurare T3 e T4, ma occhio ai falsi negativi: se si sospetta di ipertiroidismo un gatto e i valori di ormoni tiroidei risultano normali, bisogna comunque ripetere l’esame dopo un mese. Per la terapia si opta per gli appositi farmaci (in questo caso ricordatevi che periodicamente bisognerà valutare con esami del sangue l’andamento degli ormoni e la funzionalità renale ed epatica), la chirurgia, l’uso dello iodio radioattivo o l’apposito mangime della Hill’s.

Ipertiroidismo felino: quali gatti sono più a rischio?

Ma veniamo a quanto emerso dallo studio di cui sopra, realizzato in Inghilterra sfruttando i dati clinici rilasciati da alcune strutture veterinarie. Lo studio ha preso in esame 95.629 gatti visitati in ottantaquattro ambulatori veterinari in due anni: di questi mici, 2276 presentavano ipertiroidismo. L’età dei gatti malati variava dai 6 ai 25 anni.

Per quanto riguarda la razza, è emerso un dato interessante. I gatti di razza Burmese, i Persiani, i Siamesi e in generale i gatti di razza pura curiosamente avevano meno probabilità di essere affetti da ipertiroidismo rispetto ai gatti meticci. Di solito si è abituati a pensare a certe malattie abbinate ad alcune razze, in questo caso è l’esatto contrario: i cosiddetti gatti europei, i meticci, in Inghilterra hanno più probabilità di essere ammalati di ipertiroidismo.

Quindi a quanto pare in Inghilterra l’ipertiroidismo felino è una malattia molto diffusa, soprattutto fra i gatti di razza non pura. Una riflessione: molto probabilmente anche qui da noi in Italia l’ipertiroidismo nei gatti è più diffuso di quanto non si pensi, solo che spesso per ragioni economiche o non è possibile effettuare i test di base o una volta effettuati non vengono poi effettuati i test di controllo una volta messo il gatto sotto terapia, impedendo così una corretta gestione della terapia e del monitoraggio.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Via | PubMed

Foto | dirigentens

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