Petsblog Veterinario risponde Petsblog non fornisce nomi di farmaci e dosaggi di medicine

Petsblog non fornisce nomi di farmaci e dosaggi di medicine

Riteniamo che sia opportuno ribadire il concetto che Petsblog e la rubrica del veterinario non forniscono nomi di farmaci e dosaggi di medicine.

Petsblog non fornisce nomi di farmaci e dosaggi di medicine

Il team editoriale di Petsblog ha deciso che sia opportuno ribadire un concetto che ci pareva di aver chiarito a sufficienza, ma che a quanto pare non è stato capito (o non lo si vuole capire): non forniamo in nessun caso nomi di farmaci, non forniamo terapie e non indichiamo dosaggi. Questo vale sia per l’email del veterinario che per la pagina Facebook di Petsblog.

La precisazione si è resa necessaria viste le innumerevoli mail e post che arrivano del tipo “Il mio gatto ha il raffreddore, che antibiotico gli do e che dose?”, ma non solo. Devo dire che nel 99% dei casi quando spiego il perché, gli utenti lo capiscono e si rivolgono al veterinario, a volte risolvendo anche situazioni gravi perché hanno deciso di seguire il consiglio di fare una visita prima di dare farmaci sintomatici a casaccio. Ma una certa percentuale di utenti, alla spiegazione che non possiamo fornire terapie e che lo scopo del blog non è quello di indicare medicinali, ha dato delle risposte piene di insulti e volgarità gratuite, dimostrando non solo di essere degli incivili e di essere dei finti animalisti, ma anche di non aver letto le indicazioni che abbiamo ampiamente fornito. Ecco spiegato il motivo di questo post.

Perché Petsblog non può e non vuole fornire indicazioni terapeutiche

Ci sono diversi motivi che ci spingono a non fornire indicazioni terapeutiche. Prima di tutto il mio senso del dovere e dell’essere veterinario: una terapia presuppone una diagnosi, una diagnosi presuppone una visita e via email non si può fare una visita. Anche nel caso in cui i proprietari mi indicassero con dovizia di particolari i sintomi, nel 99% dei casi durante una visita scorgerei altri particolari che, giustamente, un proprietario non è tenuto a notare. Vi faccio un esempio, rimanendo sul generico e senza fornire particolari, di una situazione accaduta tramite una email. Un utente mi chiede un farmaco per un sintomo gastroenterico del suo pet, gli dico che prima bisognerebbe capire la causa prima di dare farmaci a casaccio e questo utente decide così di portare il pet a visita. Mi rimanda una seconda email nella quale mi voleva informare che alla fine il sintomo gastroenterico che aveva notato non era provocato da un problema primario a stomaco e intestino, bensì da un’infezione uterina e ringraziava per il consiglio di visitarlo perché se non lo avesse fatto e gli avesse dato un farmaco sintomatico, non solo non avrebbe risolto il problema (visto che la localizzazione era un’altra), ma avrebbe ritardato la diagnosi e la terapia, mettendo a rischio la vita del pet.

Seconda cosa, se io senza vedere il paziente ti dico dagli il farmaco A e il farmaco B, questo non fa effetto, il paziente peggiora o muore, di chi è la colpa? Certo, posso difendermi dicendo che non potevo sapere che il farmaco A avrebbe fatto peggiorare il paziente perché non lo avevo visitato, ma è proprio questo il punto: non l’ho visitato, quindi come potevo prescrivergli una cura?

Terza cosa, è deontologicamente scorretto nei confronti degli altri colleghi, l’Ordine dei Veterinari non solo giustamente potrebbe procedere nei confronti di chi propone terapie via email, ma anche gli altri colleghi potrebbe giustamente risentirsi. A che titolo infatti posso intromettermi io nel rapporto con il loro paziente? Io non lo conosco di prima mano, so solo quello che mi dice il proprietario e non potendolo visitare non posso neanche stabilire se le informazioni riferite dal proprietario siano corrette o meno.

Cosa succede se ci vengono richieste informazioni relative a farmaci o dosaggi?

Quindi, visti i precedenti e la maleducazione di alcuni utenti i quali probabilmente non hanno imparato ad accettare i No che la vita gli mette davanti e che non gli è tutto dovuto solo perché lo chiedono, ecco che da adesso in poi post ed email educate, ma il cui unico scopo è chiedere terapie via email, otterranno come unica risposta il fatto che non possiamo indicare terapie e dosaggi. Le mail invece che richiedono terapie e che utilizzeranno un linguaggio scurrile, volgare, ai limiti con la denuncia non verranno neppure prese in considerazione e verranno segnalate: se volete sfogare le vostre frustrazioni andate da qualche altra parte, Petsblog non è qui per farsi insultare da voi.

Ovviamente con le giuste misure. Se arrivano email con richieste di chiarimenti relativi a dosaggi dei farmaci, verranno fornite le informazioni del caso, se il dosaggio è diverso da quello previsto nei manuali, verrete invitati a ricontattare il vostro veterinario per una maggior chiarezza sulla dose; continueranno ad essere fornite indicazioni su possibili effetti collaterali e interazioni di farmaci; informazioni su eventuali protocolli; potremo continuare a discutere dei pregi e delle indicazioni dei farmaci e degli antiparassitari.

Il succo del discorso mi pare chiaro: non chiedete terapie, perché non le forniremo. Se la cosa non vi sta bene, non è un problema nostro, la nostra politica è chiara e non intendiamo cambiarla. Ah, aggiungo nel caso che qualcuno non lo avesse capito che il servizio di consulenze e di domande al veterinario è del tutto gratuito, si tratta di un servizio che Petsblog ha deciso di realizzare per creare un dialogo con i veri amanti degli animali, non con i presunti tali.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Ufv

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