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Animali a rischio estinzione, il rapporto dell’Onu

Secondo un recente rapporto dell'ONU, un milione di specie animali e piante rischia l'estinzione.

Animali a rischio estinzione, il rapporto dell’Onu

Secondo un recente rapporto dell’ONU pubblicato su IPBES, la piattaforma scientifico-politica sulla biodiversità e ecosistemi facente proprio parte dell’ONU, sono circa un milione le specie di animali e piante a rischio di estinzione. La causa? Semplice: gli interventi dell’uomo sulla natura. Il report è stato realizzato da 145 ricercatori e studiosi, approvato da 130 delegati delle nazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il succo di questo rapporto è che a causa dello sfruttamento della natura da parte dell’uomo, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, il rischio di estinzione per molte specie animali e vegetali stia velocizzandosi sempre di più.

Perché animali e piante sono sempre più a rischio estinzione?

Secondo gli esperti, la maggior parte di animali e piante è diminuita almeno del 20%, se non di più, sopratutto nel secolo passato. In tal modo il mondo naturale è stato modificato a una velocità mai vista prima. Il report è chiaro: più del 40% delle specie di anfibi, circa il 33% delle barriere coralline e più di un terzo dei mammiferi marini sono a rischio di estinzione. Dati meno precisi ci sono sugli insetti, ma si parla di una stima provvisoria del 10%. Questo nonostante venga ripetuto da più parti che molte specie di insetti sono a rischio di estinzione.

Josef Settele, biologo tedesco fra i realizzatori dello studio, ha spiegato che tutto sta diminuendo, dagli ecosistemi alle specie, dalle popolazioni selvatiche alle varietà locali, fino ad arrivare alle razze. Tale perdita è colpa dell’azione umana e influirà inevitabilmente anche sul benessere dell’umanità.

Sir Robert Watson, presidente dell’IPBES, ha spiegato che non è troppo tardi per porre rimedio alla situazione: “Il Report ci dice anche che non è troppo tardi per fare la differenza, ma solo se iniziamo ora a tutti i livelli, da quello locale a quello globale. Attraverso il “cambiamento conservativo” la natura può essere ancora preservata, ripristinata e utilizzata in maniera sostenivile – Questa è anche la chiave per soddisfare la maggior parte degli altri obiettivi globali. Per cambiamento trasformativo intendiamo una riorganizzazione fondamentale a livello di sistema fra fattori tecnologici, economici e sociali, inclusi paradigmi, obiettivi e valori”.

Via | IPBES

Foto | iStock

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