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Le malattie dei conigli trasmissibili all’uomo

Quali sono le principali malattie dei conigli trasmissibili all’uomo? Ecco le zoonosi più comuni da coniglio a uomo.

Le malattie dei conigli trasmissibili all’uomo

Vi siete mai chiesti quali siano le principali malattie dei conigli trasmissibili all’uomo? Ora, senza fare allarmismo, ecco che ci sono effettivamente alcune malattie che possono essere trasmesse dal coniglio all’uomo: parliamo di zoonosi, dunque. Bisogna dire che non sono molto frequenti e questo lo dimostra anche il fatto che i veterinari lavorano quotidianamente a contatto con conigli malati e che non è che contraggono queste patologie un giorno sì e l’altro pure. Ma quali sono queste malattie.

Le principali zoonosi da coniglio a uomo

Ecco le principali malattie che i conigli possono trasmettere all’uomo:

  • Borreliosi: malattia trasmessa da zecche, se pungono l’uomo provocano febbre, dolori articolari, mal di testa e male alla nuca. La stessa zecca che punge l’uomo può pungere anche il coniglio e i roditori
  • Campilobatteriosi: negli animali spesso è asintomatica o al limite provoca enterite, tuttavia il pericolo per l’uomo è connesso con la contaminazione delle carcasse, ma è possibile la trasmissione anche tramite le feci infette. Nell’uomo provoca severa diarrea acquosa, talvolta con sangue e vomito
  • Coxiellosi o Febbre Q: negli animali spesso è asintomatica. La trasmissione fra animali avviene tramite le zecche o tramite contatto diretto con i prodotti dell’aborto, le feci, le urine. La febbre Q è è la malattia in umana, il contagio avviene per inalazione di derrate o oggetti contaminati e provoca febbre, mal di testa e dolori articolari
  • Criptosporidiosi: negli animali provoca diarrea acquosa verdastra e il contagio avviene tramite acqua e foraggio contaminati. L’uomo si contagia per contatto diretto con gli animali malati, per via indiretta tramite oggetti contaminati o anche da uomo a uomo
  • Listeriosi: raramente trasmessa dal coniglio. Negli animali la diffusione della patologia si ha tramite animali portatori o oggetti contaminati, mentre l’uomo si contagia tramite contatto diretto, per via inalatoria o anche per ingestione di alimenti contaminati
  • Pasteurellosi: nel coniglio provoca una forma di setticemia emorragica, spesso la presenza di Pasteurella è stata associata alla formazione di ascessi o ad encefaliti. Gli animali si contagiano tramite morsi o graffi. Anche l’uomo si infetta tramite morsi e graffi
  • Tularemia: negli animali provoca febbre, dispnea e apatia e il contagio avviene attraverso le zecche e le zanzare. Nell’uomo causa febbre, linfoadenomegalia, epatosplenomegalia, polmonite, vomito e diarrea. L’infezione dell’uomo avviene tramite le stesse zecche, ma anche tramite il contatto con la carne di animali infetti o l’inalazione di oggetti o cibi contaminati
  • Micosi: tecnicamente i funghi sono ubiquitari, ovvero stanno ovunque, quindi se il coniglio è portatore, lo può trasmettere anche all’uomo, ma anche l’uomo lo può trasmettere al coniglio
  • Cheyletiella: spesso sui nostri conigli troviamo la forfora che cammina, ovvero l’infestazione da Cheyletiella. Ecco, questa patologia può tecnicamente essere trasmessa anche alle persone, sempre se non ci ricordiamo di lavarci le mani
  • Rogna: i conigli spesso manifestano forme di rogna che possono essere trasmesse anche all’uomo, specie se questi non rispetta le normali norme igieniche e non porta il coniglio a visita ai primi segni di malattia. Tuttavia consideriamo che l’uomo non è l’ospite preferenziale di questi parassiti, quindi tecnicamente non sviluppiamo gli stessi sintomi del coniglio
  • Encephalitozoonosi: anche l’Encephalitozoon cuniculi può essere trasmesso all’uomo, si tratta di casi rari e rispettando le basilari norme igieniche il rischio di contagio è veramente minimo. Inoltre i casi registrati riguardano le persone fortemente immunocompromesse

Cosa fare

Prima di tutto non entrare subito in paranoia. Se leggendo tutto ciò vi è sorto qualche dubbio, guardate la faccia del vostro veterinario: in media quando c’è un qualche rischio reale di zoonosi i veterinari sono i primi a preoccuparsi e sarete i primi ad essere informati della cosa. Se invece vedete il vostro veterinario tranquillo, che manipola con serenità il vostro coniglio malato, magari toccando anche le sue feci e le sue urine, allora potete stare tranquilli anche voi: i veterinari in genere non sono così scriteriati da mettersi nella posizione di contrarre volontariamente delle zoonosi.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Eska2203_Sil

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