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Il Governo fa marcia indietro sulla vivisezione

Una discutibile decisione del Governo in favore della vivisezione.

Il Governo fa marcia indietro sulla vivisezione

Mi spiace dovervi dare questa pessima notizia ma è giusto che tutti sappiate cosa sta succedendo. Solamente un paio di settimane fa Zita ci ha parlato di Horizon 2020, il programma del Parlamento Europeo per finanziare i metodi di ricerca alternativi alla sperimentazione animale. Purtroppo è di questi giorni la notizia che il Governo italiano sta facendo marcia indietro sull’articolo 13, quello che poteva frenare la sperimentazione animale, vietare allevamenti come Green Hill e incentivare l’utilizzo di metodi di ricerca alternativi. La LAV, L’OIPA, l’ENPA e altre associazioni a difesa dei diritti degli animali, hanno subito preso posizione con una campagna estremamente importante con un comunicato estremamente chiaro

Dopo averli proposti e fatti approvare dal Parlamento, il Governo sta cambiando 10 punti su 13 della legge che doveva frenare l’uso della vivisezione. Stanno cambiando le carte in tavola per stravolgere la legge. In particolare non sarebbero più rispettati lo stop a esercitazioni didattiche con animali e il divieto di esperimenti senza anestesia. Inoltre il fondo per i metodi alternativi verrebbe destinato per l’84% a chi invece si serve della vivisezione

Una cosa che ci farebbe tornare decenni indietro nella tecnologia medica riportandoci ai vecchi metodi per niente utili sull’uomo. Sono andati davanti al Ministero della Salute a far sentire la loro voce

Abbiamo portato la nostra protesta davanti al Ministero della Sanità, contro quello che si vuole fare dell’articolo 13 della legge che doveva frenare l’uso della vivisezione. Il Governo sta cambiando le carte in tavola ma non cambierà così il destino tragico dei quasi 900 mila animali impiegati ogni anno nei laboratori. Non solo su di loro continueranno i test, ma non è nemmeno garantita l’anestesia, prevista solo in caso di “dolore intenso e gravi lesioni”. Noi non ci stiamo.

Anche voi potete far sentire la vostra voce. Collegatevi al link “Aderisci alla protesta” e firmate la lettera che la LAV invierà alle cariche istituzionali nella speranza che, almeno questa volta, prendano la decisione giusta!

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