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Il diabete nel gatto: sintomi, cure e prevenzione

Il diabete può affliggere anche i nostri gatti. Ecco cosa c'è da sapere su questa malattia.

Il diabete nel gatto: sintomi, cure e prevenzione


Il diabete mellito è una malattia endrocrina cronica che può colpire anche i nostri mici, in particolare i gatti anziani, di età compresa tra i 9 e gli 11 anni, e con una maggiore prevalenza di casi registrata tra i gatti castrati. La malattia colpisce indistintamente tutte le razze e si può manifestare anche nella sua forma giovanile, affliggendo i gatti di età inferiore ad un anno.

Il diabete si presenta in due diverse forme. Nel diabete di tipo 1 il gatto non riesce a produrre insulina a sufficienza e dunque necessita di iniezioni dell’ormone per riuscire a metabolizzare gli zuccheri. La produzione di insulina risulta compromessa a causa della distruzione delle cellule del pancreas che secernono l’ormone. Questo tipo di diabete è quello più comune nella popolazione felina: comprende infatti il 50-70% di tutti i casi di diabete nei gatti ed al momento non si sa come prevenirlo.

Il diabete di tipo 2 si verifica invece nel restante 30% dei casi, quando il gatto produce abbastanza insulina ma l’organismo non riesce ad utilizzarla nel modo giusto per metabolizzare gli zuccheri. In questo caso si può intervenire sul fronte della prevenzione, tenendo sotto controllo il peso del micio, garantendogli una dieta proteica ed assicurandosi che faccia un minimo di attività fisica, anche se è molto pigro o quando è anziano.

La terapia indicata dal veterinario include diverse misure, atte a tenere sotto controllo la malattia. Un cambiamento nello stile di vita del micio che può prevedere modifiche anche sostanziali alla dieta abituale, l’assunzione di farmaci per via orale ed il mantenimento del peso ideale, per arginare il fattore di rischio del sovrappeso. L’obesità, infatti, ha un grande impatto nell’insorgenza del diabete, motivo in più per tenere il nostro micio lontano da manicaretti ipercalorici e da cibi che si allontanano dalla dieta ideale di un gatto.

Oltre all’obesità, altri fattori di rischio del diabete sono le malattie a carico del pancreas, come la pancreatite cronica. Ad influire sulla produzione di insulina è anche l’assunzione di determinati farmaci, quali i glucocorticoidi ed i progestinici.

Se il gatto soffre di diabete potrebbero manifestarsi sintomi quali: aumento della sete, perdita di peso, aumento della minzione, letargia, debolezza (soprattutto alle zampe posteriori), mantello poco lucido e rovinato.

Il veterinario effettuerà la diagnosi del diabete tramite le analisi del sangue e delle urine, per escludere altre patologie con sintomi simili ed una pancreatite in corso.

Il trattamento, come anticipavamo, varia in base al tipo ed alla gravità del diabete diagnosticato. Se il gatto non produce più insulina a sufficienza, si ricorre alle iniezioni. Il veterinario vi insegnerà come farle ed il giusto dosaggio. Il gatto dopo un po’ di giorni ci si abituerà. Nel caso in cui la produzione di insulina nell’organismo avviene, ma il micio non riesce ad utilizzarla nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, il veterinario potrebbe prescrivere dei farmaci ipoglicemizzanti da assumersi per via orale.

La dieta indicata solitamente è ricca di proteine e povera di carboidrati. Per aiutare il gatto a mantenere il suo peso forma, inoltre, viene prescritto dell’esercizio fisico regolare. Anche i gatti anziani, infatti, per quanto non abbiano più le stesse energie di un gatto adulto o di un gattino, devono continuare a muoversi per scongiurare il rischio di malattie. Vanno dunque stimolati a giocare, anche se con attività più moderate.

La sterilizzazione nelle gatte evita che gli estrogeni influiscano sulla produzione di insulina ed aggravino il diabete. Nei gatti diabetici affetti da infezioni urinarie possono verificarsi degli effetti collaterali a causa dell’assunzione di steroidi come il prednisone. A differenza del diabete che colpisce il cane, la malattia nel gatto, nel 20% dei casi, è di tipo transitorio ossia può manifestarsi ed essere curata con trattamenti che vanno da pochi mesi ad anni.

Via | Petplace
Foto | Flickr

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