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Criceti: facciamogli capire perchè non aver paura di noi

E’ verissimo che esistono criceti più diffidenti e criceti più coccoloni che non si fanno spaventare dagli esseri umani. A me, a quanto pare, è capitata la razza più diffidente tra le tante: il Roborowski. Per questo bisogna affinare le tecniche per conquistarseli. Naturalmente non è possibile generalizzare a tutto il mondo dei criceti: ognuno […]

Criceti: facciamogli capire perchè non aver paura di noi


E’ verissimo che esistono criceti più diffidenti e criceti più coccoloni che non si fanno spaventare dagli esseri umani. A me, a quanto pare, è capitata la razza più diffidente tra le tante: il Roborowski. Per questo bisogna affinare le tecniche per conquistarseli. Naturalmente non è possibile generalizzare a tutto il mondo dei criceti: ognuno ha un proprio carattere e non è detto che agendo nello stesso modo con due criceti diversi, si possa ottenere lo stesso risultato, nè è altresì vero che sempre si riesce a conquistare la loro fiducia.

Sono però fermamente convinta che con pochi gesti ogni giorno si possa ricavare soddisfazione da ogni singolo criceto e che ognuno di loro saprà darci affetto seppur in modo diverso. Prima di tutto distinguiamo i criceti adottati o comprati al negozio da quelli che ci nascono direttamente in casa. Nel primo caso sarà un po’ più difficile conquistarne la fiducia ma non perdete mai le speranze.

Il primo passo indispensabile è farvi conoscere dal vostro criceto, iniziate senza invadere il suo territorio: state vicino alla gabbietta e chiamatelo per nome. Il criceto è generalmente molto curioso ed intelligente: le prime volte non si interesserà a quello che gli dite, col tempo capirà che state chiamando proprio lui. La prima volta che uscirà dalla casetta sentendo il suo nome, dategli un premio. Ad esempio qualcosa di cui è ghiotto, meglio se frutta fresca o verdurine. Il secondo passaggio è introdurvi a casa sua!

In questo caso non posso che raccontare le mie esperienze personali: ho sia criceti molto socievoli, ma uno particolarmente fifone. Ammetto che in alcuni casi bisogna avere moltissima pazienza nonchè muscoli. Mi spiego: la cosa che è auspicabile ogni criceto faccia è salirvi sulla mano e farsi accarezzare. Ho iniziato dando dei semini o dei pinoli mettendo all’interno della gabbietta la mano e reggendo il semino tra indice e pollice.

Di solito il criceto gira molto intorno alla mano, è possibile si avvicini, poi scappi via più volte. Bisogna persistere, restare nella gabbietta con la mano ferma e attendere il piccolo prenda coraggio e si avvicini fino a quando non prenderà da solo il semino. Può non farlo la prima sera, in questo caso, dopo essere rimasti in tempo ragionevole ad aspettare, non lasciategli assolutamente il cibo nella gabbietta. Il criceto altrimenti crederà che otterrà comunque quel cibo anche senza prenderlo da voi.

Procedete così la seconda sera, fino a che il criceto non prende il cibo. Dopo la prima volta che il piccolo è riuscito a prendervi il cibo dalle dita, continuate qualche sera sempre allo stesso modo, così che il cricetino capisca che siete sempre voi a fornirgli cibo fresco e che si può fidare.

Passiamo ora al livello successivo: farlo salire sulla vostra mano. Questa volta sì ci vogliono i muscoli: mettetevi in una posizione comoda, seduti vicino alla gabbietta, mettete un pezzettino di mandorla o qualcosa di cui il vostro criceto è ghiotto e restate con la mano ferma aperta a palmo in sù dentro la casetta.

Attenzione: non fate fare questa operazione ad un bambino, infatti non si sa mai come il criceto possa prendere l’invasione di casa sua! Se dà un morsetto ad un adulto di certo non vi farà troppo male, ma meglio non far rischiare le dita ad un bambino. I criceti sono territoriali e se vi mordono significa che non vogliono la vostra mano dentro casa loro.

Procedete dunque a tenere la mano ferma nella gabbietta. I miei criceti si sono comportati più o meno tutti allo stesso modo: vengono a vedere la novità “mano” nella loro gabbietta, ci girano intorno diverso tempo. Mi guardano spesso e alla fine si avvicinano e “assaggiano” la mano. C’è chi mi ha dato i bacini leccando la mano, c’è chi ha propriamente assaggiato con un morsetto delicato: fortunatamente ormai conoscevano l’odore e non mi hanno scambiata per un nemico.

In un tempo ragionevole di qualche giorno i piccoli sono saliti sulla mano e si sono fermati a mangiare il cibo offerto. C’è poi qualche bella cricetina intraprendente che ha camminato a lungo sulla mano, si è fatta sollevare e non ha fatto nessun capriccio o scatto per tornare a terra. Attenzione a quando sollevate il criceto: mai stringerlo forte tra le mani, mai allontanarlo troppo dal suolo. Se il piccolo sente un rumore improvviso e salta dalla mano rischia una bella caduta. Fate estrema attenzione.

Mi raccontate le vostre esperienze? Avete avuto difficoltà a rapportarvi col vostro criceto?

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