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Calicivirosi nel gatto: modalità di trasmissione e resistenza nell’ambiente del virus

Torniamo a parlare di Calicivirosi nel gatto andando a dare uno sguardo più da vicino a modalità di trasmissione del Calicivirus e persistenza del virus nell'ambiente.

Calicivirosi nel gatto: modalità di trasmissione e resistenza nell’ambiente del virus

Abbiamo già parlato in passato della Calicivirosi nel gatto, ma ci eravamo concentrati maggiormente su ciò che interessa di più ai proprietari di gatti: sintomi e terapia. Oggi, invece, andremo a focalizzarci su un altro aspetto della questione: la modalità di trasmissione e la resistenza del virus nell’ambiente esterno. Il che potrebbe tornare utile se si hanno parecchi gatti o se si gestiscono colonie, gattili o anche allevamenti di gatti per evitare che il virus si diffonda a macchia d’olio.

Calicivirosi nel gatto: resistenza del virus nell’ambiente

Il Calicivirus (FCV) è un virus a RNA che rientra nel complesso delle infezioni delle prime vie aeree del gatto. E’ un virus sprovvisto di envelope e questo vuol dire che può essere inattivato dall’ipoclorito di sodio (candeggina, varechina o anche Amuchina) e dalla glutaraldeide (usata per i disinfettanti ad uso ospedaliere), mentre è resistente ai solventi lipidici.

Calicivirosi nel gatto: modalità di trasmissione

Al Calicivirus sono sensibili i gatti e i ghepardi. La trasmissione del Calicivirus avviene tramite il contatto diretto con gatti in fase acuta o anche con animali portatori. La prevalenza maggiore si ha nei gatti di età fra i 2 e i 12 mesi. Il problema è che il virus tende a persistere anche nei tessuti di gatti asintomatici, cosa che aumenta la sua sopravvivenza e la sua diffusione nell’ambiente.

A complicare la diffusione del virus, c’è il fatto che l’eliminazione del Calicivirus da gatti persistentemente infetti è continua, mentre, per esempio, l’eliminazione dell’Herpesvirus è spesso riacutizzata da fattori stressanti. La metà dei gatti infetti può eliminare il Calicivirus per almeno 75 giorni. A questi si associano poi i numerosi gatti che sono portatori a vita, anche in totale assenza di sintomi.

Occhio, poi, che il virus può anche essere trasportato accidentalmente dalle persone che hanno manipolato gatti infetti o portatori sani tramite mani, vestiti o scarpe. E c’è anche la possibilità di trasmissione indiretta tramite ciotole e attrezzi non puliti.

Ricordate poi che dopo l’apparente guarigione, i gatti possono continuare ad eliminare il virus. Molti per un mese, altri fino a due mesi e mezzo e alcuni anche per anni.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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