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Quali alimenti per gatti sterilizzati?

Bisogna entrare nell'ottica che ad ogni momento della vita del gatto corrisponde un fabbisogno nutrizionale differente. Va da sé che i gattini non possono avere le stesse necessità nutrizionali di un gatto adulto o di un gatto anziano. Ed effettivamente per i gatti sterilizzati potrebbero essere necessari alimenti con una formulazione studiata ad hoc per loro. Ma quali alimenti usare per i gatti sterilizzati?

Quali alimenti per gatti sterilizzati?

Una delle domande che vengono fatte più di frequente ai veterinari è quella relativa al fatto se serva o meno una dieta specifica per i gatti sterilizzati. Effettivamente, sterilizzando i gatti cambia un po’ il loro metabolismo, motivo per cui a volte è necessario utilizzare un’alimentazione per gatti sterilizzati per evitare problematiche come l’obesità (che, ovviamente, riconosce anche altre cause, fra cui la scarsa attività fisica fatta dai gatti che vivono in casa e l’eccesso di cibo che tendiamo a somministrare loro).

Alimenti per gatti sterilizzati: quali usare?

Gatti sterilizzati, croccantini

Rispetto ai cibi di mantenimento normali, gli alimenti per gatti sterilizzati tendono ad avere meno carboidrati e, soprattutto, meno grassi. Questo per evitare i rischi connessi all’obesità. Un gatto sterilizzato, infatti, se è un felino outdoor, quindi svolge prevalentemente una vita all’esterno, tenderà a muoversi di meno per andare alla ricerca delle femmine. Per i gatti indoor, invece, l’attività fisica tende ad essere, per ovvi motivi, un po’ inferiore rispetto a quella dei gatti che vivono all’esterno.

Il connubio minor movimento +modificazioni collegate alla sterilizzazione + eccesso di cibo somministrato, ecco che fa sì che i gatti sterilizzati tendano a soffrire di obesità. Per ovviare a ciò, sono nati gli alimenti commerciali per gatti sterilizzati (in inglese Neutered). Si tratta di alimenti che, solitamente, hanno meno carboidrati e meno grassi (il che un po’ penalizza il gusto). Questa riduzione di grassi e carboidrati viene bilanciata da un aumentata dose di proteine e di fibre.

In particolare le fibre sono aumentate in quasi tutti gli alimenti commerciali per gatti sterilizzati in quanto riducono l’assorbimento dei grassi a livello intestinale e garantiscono un corretto funzionamento del tratto intestinale. Questo è importante perché un altro problema spesso connesso ai gatti sterilizzati è quello della stipsi.

Inoltre i mangimi per gatti sterilizzati tendono ad avere un ridotto contenuto di magnesio, per ridurre il rischio di calcoli vescicali e uretrali.

Gatti sterilizzati: meglio gli alimenti umidi o secchi?

Un’altra domanda molto gettonata riguarda la tipologia di alimento commerciale: per i gatti sterilizzati meglio gli alimenti umidi o quelli secchi? Non c’è molta differenza. Se la scatoletta o le crocchette assolvono a quanto detto sopra, è indifferente. Bisogna anche considerare, però, che l’umido tende a creare maggiori problemi di tartaro. Oltre al fatto che alcuni gatti non digeriscono sempre benissimo le scatolette.

Se si parla di alimentazione casalinga per un gatto sterilizzato, invece, l’ideale sarebbe farsi preparare la razione da un nutrizionista veterinario in modo da bilanciarla perfettamente ed evitare carenze di vitamine e acidi grassi.

Alimenti gatti sterilizzati: quanto deve mangiare un micio?

A seconda della composizione dell’alimento cambia un po’ il quantitativo che deve mangiare un gatto sterilizzato. Molto dipende dal quantitativo di proteine, grassi e fibre. In generale, ogni alimento commerciale riporta sul retro il quantitativo ideale da somministrare nell’arco della giornata.Di solito tale quantitativo deve essere suddiviso in pasti piccoli e frequenti.

Se però il gatto presenta già un problema di sovrappeso o obesità, oltre a rivolgersi agli appositi mangimi per gatti obesi, è possibile provare prima a ridurre un po’ la razione, aumentando nel contempo la quantità di attività fisica fatta.

Per far dimagrire un gatto sovrappeso, infatti, non basta solamente ridurre la quota di calorie ingerite, ma bisogna anche cercare di riattivare il suo metabolismo facendogli fare più attività fisica.

Fonti:

PubMed
PubMed

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