Petsblog Malattie animali Parvovirosi Canina: sintomi, diagnosi e prevenzione

Parvovirosi Canina: sintomi, diagnosi e prevenzione

La Parvovirosi canina è una patologia potenzialmente mortale, causata dal Parvovirus Canino (CPV), che colpisce soprattutto cuccioli e cani non vaccinati. Si trasmette attraverso il contatto con feci o oggetti contaminati dal virus. I sintomi sono: vomito, diarrea, febbre, perdita di peso, disidratazione e leucopenia. La guarigione dipende dalla tempestività della diagnosi e della cura. La prevenzione si basa sul vaccino e sul mantenimento di un ambiente igienico.

Parvovirosi Canina: sintomi, diagnosi e prevenzione

La Parvovirosi canina è una patologia mortale che può colpire ogni anno molti cani, soprattutto cuccioli. È causata da un virus altamente contagioso noto come Parvovirus Canino (CPV) e si diffonde attraverso le feci contaminate. La maggior parte dei casi di Parvovirosi causa gastroenterite, che è anche conosciuta come Gastroenterite Virale, Gastroenterite Infettiva o Enterite Virale del Cane.

La patologia è provocata da un DNA-virus appartenente alla famiglia Parvoviridae, il CPV-2, distinto in CPV-2a e CPV-2b.

In realtà esiste anche un altro virus, il CPV-1, responsabile o di forme di diarrea lieve, ma anche di forme di diarrea e vomito più grave, con dispnea che possono provocare la morte del cucciolo, che spesso viene definito come defedato. Noi però ci preoccuperemo in questo articolo di parlare della enterite da Parvovirus nel cane.

Parvovirosi canina: di cosa si tratta?

Questa patologia è nota fin dalla fine degli anni Settanta. Il CPV-2 è capace di resistere sugli oggetti come vestiti e ciotole per anche più di cinque mesi. Questa sua capacità di resistenza nell’ambiente unita alla sua alta contagiosità, spesso determina epidemie mortali fra i cuccioli.

La Parvovirosi colpisce infatti sia i cani adulti non vaccinati che i cuccioli di età inferiore ai 6 mesi. Anche se esiste un vaccino per la Parvovirosi, i cuccioli sono a maggior rischio a causa della finestra di tempo tra la fine dell’immunità materna e l’inizio dei protocolli vaccinali.

Come fa però il cucciolo a contrarre questa malattia? Ci sono due modalità di trasmissione:

  • orizzontale: tramite contatto diretto con feci contaminate, ma anche vestiti, apparecchiature mediche, insetti e roditori possono fungere da vettori. Persino il pelo del cane può portare con sé il virus per lunghi periodi
  • verticale: è la madre infetta a trasmettere al feto la patologia.

Per quanto riguarda il periodo di incubazione del CPV-2, in media si è visto che è di 7-14 giorni, ma sperimentalmente si può ridurre anche a 4-5 giorni. Sono più colpiti i cuccioli fra i 30 giorni e i 3 mesi di vita, anche se in realtà forme acute possono colpire cani di qualsiasi razza, sesso ed età. Tuttavia sembra che alcune razze come il Rottweiler, i Labrador, i Dobermann, i Pastori tedeschi, gli Alaskan Malamute e gli American Staffordshire Terrier siano più sensibili.

Sintomi

Cucciolo cane in gabbia

La Parvovirosi colpisce o l’apparato gastroenterico o il miocardio. La malattia può avere un decorso inapparente, lieve o acuta e mortale, molto dipende dall’età del cucciolo, dallo stato del suo sistema immunitario, dalla razza.

Enterite parvovirale

  • vomito grave
  • diarrea con feci liquide, giallo-grigiastre con forte presenza di sangue che provoca un odore caratteristico
  • anoressia
  • disidratazione
  • febbre alta, anche 40-41°
  • leucopenia
  • morte anche in due giorni, per infezioni secondarie e CID (Coagulazione Intravasale Disseminata)
  • raramente sintomi neurologici, ma non provocati direttamente dal virus, bensì dalla CID che causa emorragie nel Sistema Nervoso Centrale o dall’ipoglicemia

Miocardite

Questo tipo di infezione si sviluppa o quando la madre trasmette la malattia durante la vita intra uterina o quando i cuccioli si infettano a età inferiore alle 8 settimane di vita. Occhio che in questo caso spesso vengono colpiti tutti i cuccioli della cucciolata e che si può sviluppare o subito una forma miocardica o a seguito di una forma enterica. I sintomi sono:

  • morte improvvisa
  • episodio breve di dispnea, lamenti, conati di vomito e morte
  • insufficienza cardiaca congestizia, preceduta o meno da lieve diarrea, che si manifesta in cuccioli fra le 6 settimane e i 6 mesi di vita

Diagnosi

Cane malato

Parliamo ora brevemente della diagnosi di Parvovirosi. Prima di tutto si basa sui sintomi: se è vero che una diarrea emorragica maleodorante improvvisa in un cucciolo possa avere anche altre cause, un campanellino d’allarme lo fa venire. Poi si può procedere in diversi modi.

Ci sono dei test che valutano la presenza della malattia sulle feci, solo che il periodo di disseminazione fecale dura massimo 10-12 giorni dopo l’insorgenza della malattia, quindi contate 5-7 giorni da quando la malattia è manifesta. Attenzione che se salta fuori una positività, ma il cucciolo è stato vaccinato con un vaccino attenuato ci può essere una falsa positività. E poi si possono cercare gli anticorpi nel sangue, ma deve esserci stata la sieroconversione.

Si può procedere anche con esami ematologici completi con emocromo e biochimico, però spesso i cuccioli sono così defedati da causare qualche problema ad effettuare un prelievo. E ovviamente, se si ha una cucciolata con cagnolini morti per un sospetto di Parvovirosi, si può portare il corpo all’Istituto Zooprofilattico dove effettueranno autopsia ed esami istologici sui tessuti.

Cura e terapia

Essendo una malattia virale, non esiste una terapia specifica. Inoltre la malattia nella maggior parte dei casi è mortale, anche quando viene adottata la terapia di sostengo. Quindi scopo della cura è quello di sostenere l’organismo del cucciolo nell’attesa che il virus faccia il suo decorso.

Bisognerà di sicuro correggere la disidratazione, valutando però bene di non esagerare a causa della possibilità di sviluppare edema polmonare per i troppi fluidi associati a una perdita di albumine con la diarrea. Si aggiungono poi antibiotici per le infezioni secondari, prodotti per tenere sotto controllo, nei limiti del possibile, il vomito e la diarrea.

Inoltre quando si riesce a bloccare il vomito e la diarrea, il veterinario valuterà se fare osservare un periodo di digiuno con introduzione graduale del cibo e dell’acqua.

Prevenzione e profilassi

Visto che il detto ‘prevenire è meglio che curare’ ha sempre una sua validità, prima di tutto non bisogna mai e poi mai prendere cuccioli che arrivano dall’Est Europa: lì è quasi garantito beccarsi una qualche patologia potenzialmente fatale.

Bisognerebbe evitare anche di far camminare cuccioli non vaccinati dove possono passare cani malati: il rischio è troppo alto. E poi ricordatevi di seguire fedelmente il programma vaccinale che vi propone il vostro veterinario: è fondamentale per evitare che si scatenino epidemie di Parvovirosi.

Se poi avete avuto in casa un cucciolo che è purtroppo morto di Parvorirosi, non cedete alla tentazione di prenderne subito un altro: il virus persiste nell’ambiente per mesi e mesi, quindi conviene disinfettare con ipoclorito di sodio più e più volte, per tempi prolungati.

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