Petsblog Animali domestici Diario di una conigliara: cosa fare quando il coniglio è arrabbiato o offeso

Diario di una conigliara: cosa fare quando il coniglio è arrabbiato o offeso

Ormai il danno è fatto: il vostro coniglio è violentemente arrabbiato con voi. Cosa possiamo fare per rimediare?

Diario di una conigliara: cosa fare quando il coniglio è arrabbiato o offeso

Non so come vi dimostra il vostro coniglietto di essere arrabbiato con voi, il mio ha svariate tecniche di attacco.

Tecnica numero uno: COLPEVOLIZZANTE. Voi bipede avete fatto qualcosa che non va e l’onta va lavata… con le uvette e le banane! La tattica del quadrupede è quella di spalmarsi completamente a terra, mettere anche il musotto ben appoggiato a terra e sollevare lo sguardo: in questo modo il coniglio, che già di suo ha degli occhi giganti, sembrerà implorarvi. Ovviamente il messaggio che vi lancia è: tu bipeda, sei uscita/hai fatto qualcosa che non dovevi, ora guarda come mi sono ridotto. Come minimo per farti PERDONARE sarà necessaria una mezza banana e almeno cinque uvette: mi fido, tu dammele e io nemmeno le conto.

Tecnica numero due: ATTACCO CON DIVERSIVO. Il secondo caso è il più infido possibile poiché non saprete dove il coniglio andrà a colpire esattamente. Il mio inizia a vagolare inquieto per casa, facendo un dispettuccio qua o là, prima di piazzare il suo pezzo forte: una pipì di dimensioni colossali, tale che dovrete prendere un canotto per sopravvivere. Anche in questo il mio coniglio è bravissimo: mi controlla con la coda dell’occhio, e va in giro facendo il vago. Quando dopo un po’ mi distraggo e capitolo, iniziando a fare un’altra cosa, piazza la sua malefatta: la bipeda incauta, naturalmente, scoprirà la macchia liquida solo nell’esatto momento in cui, appena cambiate le ciabatte e messo un paio nuovo, slitta portentosamente nel lago di pipì rischiando l’osso del collo.

Tecnica numero tre: ATTACCO DIRETTO. Il coniglio è visibilmente infuriato quando pone un attacco diretto di vendetta nei confronti della sua amatissima bipeda (che in quei momenti è giusto un filino meno amata). Prima di tutto c’è il ringhio terrorizzante: il mio coniglio diventa abbastanza ridicolo (ma io non glielo dico!) perché sostanzialmente non sa ringhiare. Avendo problemi respiratori fa una specie di ringhio gutturale sordo che sembra più che altro un’auto che tenta di partire con la batteria scarica. Poi via, nell’angolino preferito del dispetto, a piazzare una pipì. Epilogo: sguardo soddisfatto del coniglio, che osserva la sua bipeda con aria di sufficienza come a dire “la prossima volta ci penserai due volte prima di farmi montare su tutte le furie”.

La bipeda sorride, e continua ad amare immensamente il suo coniglio.

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