Petsblog Animali selvatici Cos’è la sindrome del naso bianco che colpisce i pipistrelli?

Cos’è la sindrome del naso bianco che colpisce i pipistrelli?

Cos'è la sindrome del naso bianco che colpisce i pipistrelli con casi segnalati anche in Italia?

Cos’è la sindrome del naso bianco che colpisce i pipistrelli?

La Sindrome del naso bianco è una patologia che colpisce i pipistrelli e che sta colpendo anche diversi animali selvatici in Italia. La professoressa Anna Maria Picco e la Dottoressa Laura Garzoli del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia, in collaborazione con la Stazione Teriologica Piemontese, il CNR-IRSA di Verbania, e il Dottor Marco Riccucci, hanno riscontrato anche in Italia il fungo Pseudogymnoascus destructans, che causa la sindrome del naso bianco, chiamata in inglese white-nose disease o white-nose syndrome.

Cos’è e come si manifesta la sindrome del naso bianco

La sindrome del naso bianco viene chiamata in questo modo perché si manifesta con una crescita eccessiva di micelio bianco sul naso, sul muso, sulle orecchie e sulla membrana alare dei pipistrelli che ne sono affetti. Non c’è pericolo per l’uomo e di solito la patologia colpisce gli animali quando attraverso il periodo di ibernazione.

Negli Stati Uniti a causa della malattia sono già morti milioni di pipistrelli. Anche in Europa sono stati registrati dei casi letali per gli animali colpiti dalla sindrome del naso bianco, anche se non con una portata di questo tipo. Ma gli esperti sottolineano che non bisogna assolutamente abbassare la guardia, anche perché i chirotteri sono oggi una specie protetta e a rischio estinzione.

Come proteggere i pipistrelli dalla sindrome del naso bianco

In Italia è stata creata una task force con esperti delle’Università di Pavia, Stazione Teriologica Piemontese, CNR-IRSA di Verbania e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta di Torino. Si vuole creare una rete di monitoraggio nazionale per trovare siti di presenza del fungo o casi di morti a causa della malattia, importata dall’uomo in Europa e in Asia. L’uomo contribuisce alla diffusione entrando nelle grotte dove è presente e portando il fungo fuori con scarpe, vestiti o altri oggetti contaminati.

Bisogna anche stilare un nuovo protocollo di decontaminazione per i visitatori delle grotte colpite.

Foto Pixabay

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