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Ansia da separazione nel cane: cause e cosa fare

Quali sono i sintomi che mi possono far sospettare che il cane soffra di ansia da separazione? Quali sono le cause e cosa si può fare?

Ansia da separazione nel cane: cause e cosa fare

Sempre più frequentemente arrivano segnalazioni di cani che soffrono di ansia da separazione. Nonostante i veterinari si affannino a spiegare a ogni proprietario di nuovi cuccioli come fare per evitare questo problema comportamentale, a quanto pare il problema c’è ed è più frequente di quanto non si pensi. Solo che spesso il proprietario, soprattutto ai primi stadi non accetta di riconoscere di avere un problema, quindi di fatto non vi pone rimedio. Almeno fino a quando non si trova il conto del falegname e del mobiliere, nel qual caso vuole correre ai ripari subito. Ma come in tutti i problemi comportamentali, non esiste la bacchetta magica e più tempo ci avrete messo a riconoscere di avere un problema e più tempo ci vorrà a trattarlo.

Che cos’è l’ansia da separazione e sintomi

L’ansia da separazione è una reazione di ansia del tutto incontrollabile del cane che si manifesta quando il padrone esce di casa. Non si tratta di un dispetto come molti proprietari credono, ma di una malattia comportamentale vera e propria. Strettamente collegata all’ansia da separazione c’è la sindrome da iperattaccamento al proprietario.

Molti proprietari non si rendono conto che voler bene ad un cane non significa considerarlo un cucciolo a vita e che a sei mesi il cane non è più un cucciolo, ma un essere vivente che deve avere la sua indipendenza. Ed ecco che l’amore si trasforma in morbosità e abbiamo cani che non riescono a tollerare di avere il proprietario in una stanza diversa dalla loro, che lo seguono di continuo. Questo non è benessere del cane, ma ansia, non stiamo incoraggiando l’indipendenza e il benessere del cane, ma pensiamo solo alla nostra gratificazione personale e questo porta inevitabilmente all’ansia da separazione.

Sono tre i sintomi principali dell’ansia da separazione nel cane:

  • distrugge mobili, porte, tutto ciò che gli capita a tiro quando è da solo
  • abbaia, piange, ulula quando è solo
  • urina e defeca in maniera inappropriata in casa ovunque quando è da solo

Ovviamente non tutti i cani manifestano tutti e tre questi sintomi in contemporanea, ne basta anche uno solo per indicare un’ansia da separazione. Ci sono poi altri sintomi minori:

  • quando è solo non mangia e non beve
  • cammina avanti e indietro
  • è depresso, non mangia, letargico
  • si mordicchia, si lecca insistentemente creandosi delle lesioni
  • diventa più aggressivo
  • è più vigile e reattivo
  • compare vomito e diarrea
  • compare coprofagia (si mangia le sue feci)
  • aumentano la frequenza cardiaca e respiratoria

Tutti questi sintomi, per essere imputabili all’ansia da separazione, devono manifestarsi obbligatoriamente quando il proprietario non è con il cane. E compaiono in fretta, poco tempo dopo o subito immediatamente a seguito dell’uscita del proprietario.

Cosa fare

In caso di ansia da separazione, la prima cosa da fare è riconoscere di avere un problema, ovvero essere abbastanza onesti con sé stessi da ammettere di avere sbagliato qualcosa nell’educazione del cane: finché non si riconosce di essere la causa principale del problema comportamentale del cane, non si risolverà niente.

Una volta accettato ciò, ci si dovrebbe rivolgere ad un veterinario comportamentalista che vi spiegherà dove state sbagliando nell’educazione del cane e come porvi rimedio. Di sicuro questi sono alcuni dei consigli che vi darà:

  • non salutare il cane quando si esce di casa: il saluto accresce l’ansia del cane, percepisce tutta la nostra tristezza e il nostro rimorso nel lasciarlo da solo e quindi accresce la sua ansia da separazione. Non salutarlo significa non parlargli, non toccarlo, non guardarlo
  • non salutare il cane quando si entra in casa: il cane ipereccitato di saluta come se non ci vedesse da secoli. L’ego di molti proprietari si gonfia a dismisura quando vede questo, pensano che il cane li ami alla follia, in realtà il cane è in uno stato ipereccitato post ansia, il che non va affatto bene per la sua salute psicofisica. Quando si entra si ignora il cane, non gli si parla, non lo si guarda, non lo si saluta finché non si è calmato. Quando vedete che si siede tranquillo, allora è il momento di premiarlo
  • le false partenze: molti cani che soffrono di ansia da preparazione hanno imparato ad associare alcuni gesti al fatto che il proprietario stia per uscire di ansia. Ed ecco che entrano in ansia antitempo, in quello che si chiama comportamento anticipatorio: abbassano la testa, tremano, diventano irrequieti. Per evitare che il cane associ quelle chiavi o quella giacca all’uscita si fanno le false partente. Si compiono tutti i gesti come se si stesse per uscire, si mette la mano sulla porta e si torna indietro, posando tutto come fate di solito e ignorando il cane. Si fa in momenti diversi della giornata, in modo da diminuire la sua anticipazione, perché non sa mai quando sarà la vera uscita

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Ghost-Monkey

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