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Lavare i gatti fa male?

I bagni regolari non andrebbero inseriti nella routine della cura del gatto, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario farli. Di solito, in un esemplare sano, le abitudini di pulizia sono naturali e attuate dal micio stesso. Ma se Fuffy ha problemi di salute, è entrato in contatto con sostanze appiccicose o tossiche, il bagno è una cura da mettere in conto per aiutarlo.

Lavare i gatti fa male?

Fonte immagine: Pixabay

Per un proprietario di felini, la domanda se lavare i gatti fa male o se anche solo è necessario è un quesito non poco frequente. Di norma, chi ha dei cani non ha molti dubbi sulla risposta e lava a cadenza regolare il proprio amico. Ma con un micio il discorso cambia e va compreso se, quanto e quando si deve agire con una pulizia strategica.

Non va dimenticato che la routine di un gatto sano è infatti molto legata ai lavaggi personali, che iniziano con il grooming insegnato dalla mamma e proseguono per il corso della vita del felino. In una giornata tipo, il nostro pet provvede a pulizie frequenti del pelo che non hanno bisogno di aggiunte.

Di norma, sempre parlando di un gatto che non ha problemi di salute, il micio usa la lingua per asportare dal pelo ogni traccia di sporcizia. Ed è anche molto certosino nelle sue pulizie. In più madre natura lo ha dotato di una certa dinamicità, che gli permette di muoversi agevolmente per lavare ogni angolo del corpo.

Ma ci sono alcuni casi in cui al gatto serve un aiuto e dobbiamo intervenire noi umani con dei lavaggi a regola d’arte per la sua salute. Alla domanda se lavare i gatti fa male, rispondiamo NI. A lui, una tantum, non crea problemi di salute fisica, ma potrebbe diventare una pratica stressante se ripetuta spesso. Il problema è che potrebbe fare male a noi, perché il bagnetto non è mai gradito e le graffiate sono un rischio molto presente.

Si possono lavare i gatti?

I gatti, come detto, non hanno un grande bisogno di noi umani per lavarsi. Ma ci sono casi in cui diventa essenziale poterlo fare. E anzi, in barba a quanto detto, ci sono condizioni in cui è quasi necessario agire in modo regolare: l’esempio più classico è quello di un animale malato, che non riesce a pulirsi da solo.

Ma ci sono anche razze, come il gatto Sfinge, che non hanno pelo e vantano invece una cute delicata e una produzione di sebo maggiore rispetto agli altri felini. Il veterinario ci può dare istruzioni di cura e suggerirci i detergenti giusti per il trattamento, ma quello che è davvero importante è abituare il micio a farsi lavare quando è ancora cucciolo.

A parte lo Sphynx, che è un caso a sé, non è una cattiva regola abituare il micio di casa a farsi lavare sin da piccolo. Da adulto potrebbe infatti essere necessario farlo, ma con risultati pessimi. E molti veterinari infatti sconsigliano di iniziare questa pratica da grandi, che può causare un peggioramento del rapporto e della fiducia uomo animale.

Se però ci si trova in presenza di condizioni mediche di un certo tipo, come infezioni fungine o allergie, o se il gatto è impossibilitato a lavarsi da solo per altri motivi, non ci si può esimere dal lavaggio.

Lavare il gatto
Fonte: Pixabay

Quando e come lavare il gatto

Al quando rispondiamo “solo nelle occasioni in cui serve”, come le già citate condizioni patologiche che esigono un’azione esterna. Ma anche se sul pelo del nostro micio notiamo sostanze appiccicose, o se abbiamo il dubbio che sia entrato in contatto con qualcosa di tossico. O se ha avuto incontri ravvicinati con la spazzatura domestica.

In commercio possiamo trovare degli shampoo a secco che aiutano a liberarsi di cattivi odori e sporcizia in modo meno traumatico per il gatto. No acqua, no stress. Ma se, come accennato, il nostro amico può essersi avvicinato a sostanze potenzialmente tossiche, come detergenti per la casa o veleni per topi, il bagno è l’unico modo per ripulirlo in modo sicuro.

Come lavare il gatto nel modo giusto

Di norma, come visto, un gatto sano non ha necessità di lavaggi da parte nostra. Va detto che in alcuni casi i bagni regolari possono anche irritare e seccare troppo la cute dei mici. Al contrario, spazzolare il manto è una routine che tocca a noi, specie in presenza di gatti a pelo lungo.

Ma se abbiamo bisogno di lavare il gatto? Si può iniziare non immergendolo direttamente in vasca, per evitare stress e agitazione da parte del pet. Al contrario, possiamo prendere una spugna e inumidirla, da passare dopo sul manto per vedere la reazione del micio.

I gatti odiano l’acqua, perciò usare salviette umidificate o la su citata spugna, può essere un modo per pulirli senza creare fastidi. Se il gatto si lascia manipolare, lo si può adagiare invece in una vasca con acqua a 37° C e lavare via dal pelo le tracce di sporcizia sempre con la spugna. Ci dovremo magari fare aiutare da qualcuno per evitare graffi.

Le coccole e qualche snack possono anche aiutare il micio a stare meno sul piede di guerra mentre lo laviamo. Ma occhio, se notiamo che il gatto si agita troppo, interrompiamo le pulizie ed evitiamo stress a lui e sfregi a noi.

 

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