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Patologie comportamentali compulsive nel cane: cosa fare?

Ecco qualche consiglio su cosa fare nel caso il cane avesse una patologia comportamentale compulsiva.

Patologie comportamentali compulsive nel cane: cosa fare?

Prima di parlare di patologie comportamentali compulsive nel cane, una premessa doverosa: questo articolo non si prefigge di dare le esatte indicazioni su come guarire un cane affetto da una patologia comportamentale compulsiva. Come vi ho già detto più volte, le patologie comportamentali richiedono il supporto di uno specialista, un veterinario comportamentalista che segua il caso da vicino e questo perché non esiste la formula magica del tipo “Fai così e il cane smetterà di fare quello che non deve fare”. Le patologie comportamentali richiedono tempo, pazienza e dedizione per essere curate. O pensate che in umana per curare la depressione o la schizofrenia basti chiedere consiglio su internet?

Qui oggi parleremo delle cose basilari che dovreste fare in attesa che il veterinario comportamentalista possa valutare la situazione e che dovreste anche fare per evitare di stimolare e incentivare certi comportamenti nei cani.

Consigli sulle malattie comportamentali compulsive nel cane

Ecco alcune delle cose da fare in caso di malattie comportamentali compulsive nel cane:

  • identificare la fonte dello stress e dell’eccitazione del cane
  • cercare di identificare la prima volta in cui il cane si è comportato così, ricordando nel dettaglio le circostante esatte in cui è avvenuto il comportamento compulsivo
  • mettersi nell’ottica che non sempre si può rimuovere la causa del conflitto del cane e che in questi casi bisognerà procedere a desensibilizzare correttamente il cane (il che richiede il comportamentalista/educatore perché se non avete idea di ciò che state facendo o di ciò che dovete tenere sotto controllo, peggiorate solamente la situazione)
  • non punire il cane quando mette in atto il comportamento. Se non lo fate correttamente, aumentate solo l’ansia del cane e gli insegnate a mettere in atto il comportamento quando non siete presenti. Il problema del non sapere come correggere il comportamento è che non state risolvendo l’ansia di fondo, vi limitate a trasformarla senza mai affrontare il vero problema e risolverlo
  • il cane va ignorato quanto attua il comportamento. L’unico caso in cui non è possibile ignorare il cane è quando rischia di ferire se stesso o altri. Tutte le attenzioni che gli date in questa fase, inclusa la sgridata, sono rinforzi positivi del comportamento e gli insegnate che fa bene a fare così e che deve farlo di più
  • cercate di distrarre il cane facendo un rumore strano o nuovo, senza far capire al cane che siete voi a farlo. Se siete riusciti a distrarlo correttamente, uscite dalla stanza
  • non ricompensate i movimenti e atteggiamenti preparatori al comportamento compulsivo
  • per il controcondizionamento, bisogna attendere una seconda fase del programma rieducativo perché bisognerà ridurre i livelli di ansia del cane e quando il cane avrò imparato a darvi retta e a rispondere ai vostri comandi di obbedienza come il seduto e il resta. Una volta che il cane avrà imparato questo, allora quando vi sembrerà che stia per mettere in atto il suo comportamento, lo interromperete proprio con questi comandi di obbedienza
  • quando il cane sarà meno ansioso, tenergli impegnata la mente insegnandogli dei giochi tranquilli, magari la ricerca o fornendogli il Kong

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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