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Gatto mangia albero di Natale finto: sintomi e cosa fare per evitarlo

Cosa fare se il gatto si mangia l'albero di Natale finto? E quali sintomi potrebbe manifestare?

Gatto mangia albero di Natale finto: sintomi e cosa fare per evitarlo

Prima di tutto: Buon Natale a tutti dallo staff di Petsblog e Blogo-Triboo! E adesso partiamo con le noti dolente: gatti e albero di Natale. E’ cosa arcinota che i gatti abbiano una passione infinita per gli alberi di Natale. Per i mici, l’albero di Natale è fonte inesauribile di giochi: ci si possono arrampicare, possono giocare a far cadere le palline e gli addobbi, possono tirare i fili, mangiandoseli o tirando letteralmente giù l’albero, possono rosicchiare gli aghi di pino, ci possono dormire sotto o dentro e via dicendo. In una situazione del genere, è ben capibile che ci sono potenziali rischi all’orizzonte: il gatto che fa cadere l’albero su stesso o cade dall’alto, che rosicchia i fili della corrente delle luci dell’albero rimanendo folgorato, che mangia i fili o le decorazioni e va in blocco intestinale… Tuttavia oggi parleremo di un aspetto particolare della questione: il gatto che mangia l’albero di Natale finto, che rosicchia gli aghi dell’abete e che poi sta male, vomitando sangue o presentando feci con sangue.

Gatto mangia albero di Natale finto: sintomi e attenzioni agli aghi dell’albero

Il problema è che, molti gatti, non stanno a badare al fatto che quell’albero di Natale è finto, per cui si comportano come se fosse vero. Il che vuol dire rosicchiare anche gli aghi finti dell’abete. Finché li rosicchiano e non li ingeriscono, non accade nulla. Il problema, però, è che spesso finiscono con l’ingerire tali aghi, proprio come fanno quando rosicchiano l’erba gatta.

Gli aghi di pino possono ferire non solo le mucose della bocca, ma anche quelle di stomaco e intestino, causando così vomito con sangue o feci con sangue (non necessariamente diarrea). Ma c’è di peggio: gli aghi sono mediamente appuntiti, per cui, potenzialmente, potrebbero non limitarsi a ferire l’intestino durante il loro passaggio, ma potrebbero incastrarsi da qualche parte e provocare una perforazione intestinale, con fuoriuscita di feci nell’addome e grave peritonite settica.

A questo aggiungete il fatto che, spesso, l’albero di Natale viene decorato con la neve finta, molto tossica per cani e gatti. Per cui oltre al danno meccanico provocato dagli aghi di pino, ci sarà anche il danno metabolico provocato dall’intossicazione da neve finta.

Gatto mangia albero di Natale finto: cosa fare e terapie

Se notate aghi dell’albero di Natale finto nelle feci del gatto, con anche striature di sangue, allora contattate subito il vostro veterinario. Bisognerà sincerarsi che si tratti solo di irritazione gastroenterica e che non ci sia una perforazione intestinale in atto. Il veterinario, anche in caso di sola irritazione, vi dirà di tenere strettamente monitorato il gatto: non è detto, infatti, che gli aghi non provochino perforazione qualche giorno dopo l’ingestione, dipende da come si posizionano nell’intestino.

Il veterinario provvederà poi a mettere in atto terapia sintomatica per curare l’eventuale vomito con sangue e la presenza di sangue nelle feci.

Gatto mangia albero di Natale finto: come evitarlo?

Il problema è che non riuscirete a tenere il gatto lontano dall’albero di Natale, per lui è un vero e proprio parco giochi, colorato e luccicante. In rete si trovano soluzioni estreme: c’è chi ha appeso l’albero di Natale al soffitto in modo che il gatto non ci arrivi o chi ha costruito intorno all’albero una vera e propria gabbia a prova di gatto. Ma anche così non è detto che il gatto non trovi un sistema per arrivarci.

Se non riuscite a impedire al vostro gatto di sgranocchiare aghi e decorazioni, piuttosto che rischiare un blocco intestinale o una perforazione intestinale, valutate se collocare l’albero di Natale in una stanza inaccessibile al gatto.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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