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Cani lasciati soli in casa causano liti tra condomini

Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia e Veneto, sono le regioni italiane che hanno la più alta densità di presenza di cani nei condomini, “colpevoli” di causare ogni anno almeno 60.000 liti tra vicini di casa e 20.000 richieste di consulenza al Tribunale degli Animali AIDAA. Il perché è facile da spiegare. Fido rimane per troppe ore […]

Cani lasciati soli in casa causano liti tra condomini


Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia e Veneto, sono le regioni italiane che hanno la più alta densità di presenza di cani nei condomini, “colpevoli” di causare ogni anno almeno 60.000 liti tra vicini di casa e 20.000 richieste di consulenza al Tribunale degli Animali AIDAA. Il perché è facile da spiegare. Fido rimane per troppe ore al giorno chiuso in casa, spesso troppo piccola rispetto alla sua taglia e sfido qualsiasi umano magari tenuto pure a catena e solo, come potrebbe reagire: il minimo che capita al cane è che abbai rimanendo senza voce per far sentire la sua protesta al mondo intero!

Allora l’AIDAA è scesa in campo per dire la sua, nella persona di Lorenzo Croce, il suo presidente:

Costringere un cane di grossa taglia a passare la vita in piccoli appartamenti o su angusti balconi e solo […] rappresenta per noi maltrattamento dell’animale […]. Per questo abbiamo suggerito anche alla luce dell’esperienza dei casi approdati al Tribunale degli Animali l’introduzione dell’obbligo di dichiarare la grandezza del proprio appartamento e dell’eventuale spazio utilizzabile dal cane all’atto di acquisto o di affido di Fido, e di dare alle Associazioni la facoltà di effettuare controlli post vendita del cane, così come normalmente dovrebbe avvenire per gli affidi in canile. Infine chiediamo di favorire l’introduzione del dog sitter di condominio, magari attraverso norme di defiscalizzazione di tale servizio, in quanto dalla nostra esperienza la presenza di un responsabile dei cani di condominio risolverebbe almeno il 50% dei contenziosi che molto spesso approdano in tribunale con costi molto alti per le parti, e soprattutto con padroni e vicini che si scannano senza tener affatto in conto i fattore primario, rappresentato per noi dal benessere degli animali“.

Foto | Flickr

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