Petsblog Animali selvatici L’orsa Daniza: l’uccisione e tutti gli aggiornamenti

L’orsa Daniza: l’uccisione e tutti gli aggiornamenti

Un video diffuso dalla Provincia di Trento mostra uno dei cuccioli di Daniza in buono stato di salute

L’orsa Daniza: l’uccisione e tutti gli aggiornamenti

Aggiornamento 20 ottobre

Continuano a giungere brutte notizie, purtroppo, per quel che riguarda l’orsa Daniza e tutto il progetto di ripopolazione portato avanti in Trentino. Si è venuto a sapere solo ora che una delle figlie di Daniza, DJ3, è rinchiusa da ben tre anni in un recinto perché ritenuta pericolosa.

Non riusciamo a comprendere come si possa pretendere che degli orsi se ne stiano buoni buoni in un angoletto: è naturale che se si ripopola una zona, si devono prevedere anche queste cose e, a nostro parere, la soluzione non è certo quella di rinchiudere gli orsi in gabbie perché fanno gli orsi!

I cuccioli di Daniza stanno bene, come mostra un video

Aggiornamento 17 ottobre 2014

La Provincia di Trento ha diffuso un video in cui mostra uno dei due cuccioli di Daniza in buona salute. Altre immagini e altri video confermano le buone condizioni di entrambi i cuccioli come anche la tendenza dei due piccoli a muoversi in maniera autonoma. Il video che vi proponiamo è del 7 ottobre scorso, ma è stato reso noto solo in queste ore.

A oltre un mese dall’uccisione di Daniza (ricordiamo che l’orsa è stata uccisa l’11 settembre scorso e le motivazioni della morte sono che non ha retto l’anestesia a cui è stata sottoposta), la Provincia di Trento prova ad arginare le critiche e le polemiche con questo video del cucciolo in buono stato di salute. Secondo vari esperti, infatti, i cuccioli corrono ancora seri rischi, dal momento che sono troppo piccoli per poter sopravvivere senza madre, soprattutto se si considera che l’inverno è alle porte e, con esso, il periodo di letargo. Ricordiamo, a tal proposito, quanto ci ha detto l’etologo Roberto Marchesini:

Il problema dei cuccioli c’è e non va sottovalutato. Chi tende a sminuirlo pecca della medesima improvvisazione con cui si è affrontata la questione Daniza, e non è un caso che siano i medesimi interlocutori. Togliere la madre avrà conseguenze sulla sopravvivenza e sulla costruzione del profilo comportamentale di questi orsi poiché, anche se svezzati, i cuccioli hanno bisogno della madre per completare il proprio profilo.

Per ora il video fa ben sperare.

Intervista esclusiva a Roberto Marchesini

Aggiornamento 16 settembre

“A uccidere Daniza è stata prima di tutto la nostra ignoranza”, ci dice l’etologo Roberto Marchesini. Su Petsblog trovate l’intervista completa a Marchesini.

La vicenda di Daniza non è certo conclusa

Aggiornamento 15 settembre

Troppe ombre si addensano sulle reali ragioni dell’uccisione dell’orsa Daniza: si fanno avanti ipotesi molto dure sulle reali motivazioni dell’accanimento della Provincia di Trento sull’intenzione di catturare e rinchiudere Daniza. Ne parliamo nel post La vicenda di Daniza non è certo conclusa.

Intanto, giunge la notizia che la Procura di Trento ha aperto un’inchiesta sulla morte dell’orsa Daniza: si ipotizza il reato di uccisione di animale protetto e, per quel che riguarda i cuccioli, l’ipotesi di reato potrebbe essere quello di maltrattamento di animale. Ugo Rossi, presidente della provincia, ha fatto sapere che se dovessero emergere responsabilità penali si dimetterebbe.

I cuccioli di Daniza

Aggiornamento 12 settembre

Che fine faranno ora i cuccioli di Daniza? Saranno messi in un programma speciale? Saranno lasciati a se stessi, con l’inverno alle porte? Approfondiamo un po’ la questione.

Daniza, un destino già scritto?

La triste fine dell’orsa Daniza si poteva e doveva evitare. Ci sono stati errori ed omissioni inaccettabili per una Paese che si ostina a definirsi “civile”. Il nostro blogger Luca ricostruisce alcuni aspetti della vicenda di Daniza

Il video in cui Daniza allatta i cuccioli

Aggiornamento ore 18.15

Visto il drammatico epilogo della storia di Daniza, sta iniziando a girare molto in rete un video in cui si vede l’orsa Daniza che allatta i suoi cuccioli. Il video è realizzato da Calvetti Valter e Bonapace Elio per l’Archivio Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento.

A proposito dei cuccioli di Daniza, nota l’etologo Roberto Marchesini, autore di moltissimi testi sul rapporto tra esseri umani e animali nonché fondatore della Scuola di Interazione Uomo Animale:

Rimangono ora i cuccioli di Daniza. Un cucciolo assume un comportamento idoneo nel momento in cui riceve gli insegnamenti materni, non è possibile prendere un cucciolo abbandonarlo nella foresta e pensare che in autonomia assuma un profilo comportamentale normale poiché questo è dato sia dall’espressione della genetica di specie che dall’apprendistato dato dalla relazione con la madre.

Quindi punta il dito sui responsabili della situazione che si è venuta a creare:

Ancora una volta, l’abbandono dei cuccioli di Daniza a loro stessi è segno di una totale ignoranza da parte delle amministrazioni delle coordinate di base dell’etologia, un altro atto a dimostrazione del fatto che questi amministratori agiscano in modo scoordinato e impreciso e fuori da ogni logica.

Il video di Licia Colò

Aggiornamento ore 18.00

Anche Licia Colò ha avuto parole molto dure nei confronti di chi ha ucciso Daniza e le ha espresse in un video molto intenso.

Le reazioni del mondo politico

Aggiornamento ore 17.45

Il mondo politico scende in campo a difesa di Daniza. Prima di tutti Beppe Grillo che, sul proprio profilo twitter ha lanciato l’hasthag #GiustiziaPerDaniza.

Ma non è il solo. Lo sdegno del mondo politico viaggi soprattutto via Twitter e Facebook. Se Matteo Salvini la butta sul demagogico (“In Italia si può UCCIDERE un orso, ma non si possono toccare spacciatori, rapinatori, clandestini e delinquenti vari. Vergogna, qualcuno deve pagare!”), Franco Frattini si pone una domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore: “Irresponsabili e del tutto incompetenti coloro che hanno sparato all’orsa Daniza una dose mortale di anestetico. O era voluto?”.

A proposito di Matteo Salvini, qualcuno gli ha ricordato i tempi in cui la Lega organizzava banchetti a base di orso…

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Della stessa idea di Frattini è Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato, che, esortando il presidente della provincia di Trento ad andare in tv a spiegare cosa è successo veramente, senza tanti giri di parole, afferma che nella storia di Daniza hanno prevalso ottusità e stupidità. Ecco il tweet completo:

Angelo Bonelli, coportavoce della Federazione dei Verdi, dietro l’uccisione di Daniza vede un preciso piano: quello, cioè, di avere dei boschi senza animali. Scrive, sdegnato, su Twitter:

Ne fa una questione squisitamente politica Loredana De Petris, senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà, che si interroga sul significato profondo dell’autonomia di cui gode il Trentino:

L’indignazione per l’uccisione di Daniza è trasversale in tutti gli schieramenti politici. Barbara Saltamartini, del Nuovo Centrodestra, si sofferma sul fatto che in fin dei conti l’orsa è stata uccisa solo perché, da madre, ha deciso di difendere i suoi cuccioli. Questo ha scritto Saltamartini su Twitter:

Per Maurizio Gasparri, la provincia di Trento dovrebbe essere invasa da bambini con animali per difendere la vita: bel pensiero, certo, ma attenzione a non cadere nel tranello che gli animali sono gli esseri puffosi che piacciono tanto ai bambini.

Le dichiazioni di Legambiente e Green Italia

L'orsa Daniza con i cuccioli

Aggiornamento ore 15.45

Anche Legambiente e Green Italia sono intervenuti nella questione della morte di Daniza. Per Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente:

tutta la vicenda dell’orsa Daniza si conclude peggio di come è iniziata, con un finale da dilettanti che dimostra l’incapacità della provincia di Trento di gestire una specie importante per la biodiversità presente sull’arco alpino.

Secondo Annalisa Corrado e Oliviero Alotto, portavoce nazionali di Green Italia

si è conclusa in maniera tragica e non del tutto inaspettata la caccia serrata all’orsa Daniza, colpevole solo di difendere i suoi cuccioli, ed è finita con un delitto contro un essere vivente prezioso e contro la tutela del patrimonio naturalistico e faunistico, indegno di un Paese civile. Una caccia durata settimane, seguendo le indicazioni dell’ordinanza, che imponeva le procedure di cattura dell’orsa e l’eventuale abbattimento nel caso “l’operazione fosse risultata problematica”. Una caccia senza tregua e pietà, in barba alle diffide e alle proteste delle associazioni animaliste.

Green Italia insieme ai Verdi saranno alle 18.00 di fronte al Pantheon a Roma, insieme ai tanti cittadini e associazioni che sono sconcertati dalla triste vicenda dell’orsa Daniza.

Le dichiarazioni del ministro Gian Luca Galletti

Gian Luca Galletti

Aggiornamento ore 15.33

Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, ha così commentato la notizia della morte di Daniza:

Davvero una brutta notizia: la morte di un orso, è sempre una sconfitta, a prescindere dalla responsabilità. Abbiamo già inviato alla Provincia di Trento la richiesta di una relazione sull’accaduto per chiarire la dinamica dei fatti e chiedendo misure affinché episodi come questo non si ripetano più.

Purtroppo in casi come questo non si può prescindere dalle responsabilità e c’è da notare che molti, in Italia, stanno chiedendo le dimissioni di Galletti in quanto responsabile del ministero che avrebbe dovuto proteggere Daniza, non certo portarla alla morte.

Galletti si è detto, comunque, preoccupato per i cuccioli di Daniza:

Fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell’orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radio collare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti. Così come vanno adottate le migliori soluzioni per l’intera popolazione di orsi del Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli. Facciamo in modo che quanto accaduto ci serva da insegnamento per il futuro.

La ricostruzione degli eventi secondo la scrittrice Margherita d’Amico

Aggiornamento ore 15.23

La scrittrice Margherita d’Amico ricostruisce, brevemente e con chiarezza invidiabile, cosa è successo con l’orsa Daniza. Secondo la scrittrice, tutto ruota intorno alla responsabilità di istituzioni che hanno “ripopolato a forza un luogo dove questi animali si erano estinti in un territorio ostile e impreparato”.

Le dichiarazioni di Ugo Rossi, presidente della provincia di Trento

Aggiornamento ore 15.10

Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha rilasciato una dichiarazione in merito alla morte di Daniza e a tutto quello che si è fatto. Secondo Rossi:

Anche negli ultimi giorni Daniza aveva comportamenti pericolosi. Non è la prima volta che è stata sottoposta ad anestesia.

Potete ascoltare l’intervista nel video qui sopra.

Grazie all’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento per averci fornito il materiale con solerzia.

La LAV deposita azioni legali per un’inchiesta rigorosa su quanto accaduto

Orsa Daniza con i cuccioli

Aggiornamento ore 15.06

Dura presa di posizione da parte della LAV che in un comunicato dice chiaramante:

Nessuna fatalità, Daniza è stata uccisa. In seguito alla barbara uccisione dell’Orsa Daniza, la LAV denuncia per violazione dell’articolo 544 bis del Codice Penale – reato di animalicidio che prevede fino a 2 anni di reclusione – il Presidente della Provincia di Trento Rossi, il Vice Presidente Olivi, l’Assessore-veterinario alla caccia Dalla Piccola e ogni altro responsabile di questa vera e propria esecuzione.

La LAV fa sapere di aver chiesto al Procuratore Capo della Repubblica Amato l’immediato sequestro probatorio del cadavere di Daniza, e il sequestro preventivo dei suoi cuccioli – troppo piccoli per sopravvivere senza la mamma – nonché di tutti gli orsi del Trentino, per la loro messa in sicurezza evitando così nuove esecuzioni. Secondo la LAV:

Le indagini vanno affidate al Nucleo specializzato Nirda del Corpo Forestale dello Stato, dal momento che la guardia forestale coinvolta in questa caccia all’orso – specie protetta e patrimonio indisponibile dello Stato, per legge! – dipende proprio dalla Provincia di Trento.

Continua quindi il comunicato della LAV:

Non si tratta di un errore, ma di una esecuzione avallata proprio dalle Istituzioni che dovrebbero tutelare la Fauna selvatica, in primis il pilatesco Ministro dell’Ambiente Galletti che se n’è lavato le mani le stesse che prima hanno voluto e avallato i progetti di reintroduzione degli Orsi, con tanto di operazioni di marketing turistico e beneficiando di 12 milioni di fondi UE, per poi organizzare una scandalosa caccia all’orso al primo presunto “fastidio”, autodistruggendo il proprio progetto ambientale e senza alcuna considerazione per l’opinione pubblica, anche trentina, dalla parte di Daniza, degli animali, della civiltà.

Per quel che riguarda i cuccioli, l’esperto consultato dalla LAV ha un diverso parere rispetto a quello di Repubblica (cfr infra). Per Max A. E. Rossberg, Vice Presidente della Società Europea Wilderness, esperto in Ecoturismo e Strategie di gestione come anche per Gudrun Pflüger, esperta di Fauna selvatica della SEW:

I cuccioli orfani di Daniza rischiano di morire di fame e di freddo (tanto più con l’inverno alle porte, i piccoli non sono abbastanza forti per procacciarsi il cibo né per scavarsi una tana), di rimanere vittime di altri predatori, inclusi gli altri orsi, perché ancora non in grado di difendersi. Nessuno sa quante siano le chance di sopravvivenza degli orsi orfani né se resteranno insieme, ciò che è certo –li aspettano tremende difficoltà. Se la natura non li aveva ancora separati dalla madre, vuol dire che non sono pronti ad affrontare le sfide della sopravvivenza in ambiente non protetto. La morale è che rimuovendo brutalmente un presunto orso problematico, si creano le premesse per problemi di convivenza e di sopravvivenza, questi sì reali.

Anestesia negli animali: come funziona e rischi

Aggiornamento ore 14.55

Come sappiamo l’orsa Daniza è morta perché non è sopravvissuta all’anestesia durante la cattura. Abbiamo chiesto alla nostra veterinaria Manuela di spiegarci bene come funziona l’anestesia negli animali, a cosa serve e quali sono i rischi.

Con il suo stile chiaro, la dottoressa Manuela ha scritto un post sulla questione: Anestesia negli animali: come funziona e i rischi. Scrive, tra l’altro, la dottoressa nel suo post:

Purtroppo non possiamo eliminare del tutto i rischi, perché reazioni allergiche o idiosincrasie ai farmaci sono sempre possibili e del tutto imprevedibili, non possono essere previsti tramite esami o visite. Questo vale sia in veterinaria che in umana. Ipotizzo che all’orsa Daniza sia successo proprio questo: penso a un problema di allergia all’anestetico oppure aveva qualche patologia occulta in incubazione non diagnosticabile per ovvi motivi.

Il futuro dei cuccioli di Daniza secondo l’etologo

Aggiornamento ore 14.45

Secondo l’etologo Enrico Alleva i cuccioli di Daniza avranno buone speranze di sopravvivenza. Dice il dottor Alleva in un’intervista a Repubblica:

Il pericolo per i piccoli sono i maschi adulti che potrebbero attaccarli e ucciderli. Ma anche le macchine, rischiano di essere investiti. È un bene che siano protetti e monitorati dall’uomo. Ci sono buone possibilità che sopravvivano.

L’opinione del filosofo Leonardo Caffo

Aggiornamento ore 12.40

Il filosofo Leonardo Caffo, autore, tra l’altro, del saggio Il maiale non fa la rivoluzione. Manifesto per un antispecismo debole, così ha commentato per noi di Petsblog la notizia riguardante la morte di Daniza:

Daniza non è morta ma è stata uccisa. Un po’ come le pallottole che partono involontariamente dalle pistole dei carabinieri si è cercato, anche in questo caso, di attribuire la colpa a un’involontaria dose di anestetico. Daniza è stata uccisa, complice il Governo nazionale e regionale, perché rappresentava un’anomalia – una sorta di apolide, di straniero, di clandestino. La libertà, insomma, questa sconosciuta – non può che impaurire se incarnata dalla resistenza di un essere vivente che corre, proteggendo i suoi figli, ben cosciente del pericolo che incombe. L’animale resiste – ma senza il nostro aiuto desiste. Daniza ha rappresentato un simbolo, quello degli animali che chiedono ogni giorno la loro libertà, ma anche un fallimento: quello degli umani che non sono in grado di ascoltare.

Il Corpo Forestale dello Stato apre un’indagine per la morte dell’orsa Daniza

Aggiornamento ore 11.50

È stata avviata un’indagine per la morte dell’orsa Daniza: il Corpo Forestale dello Stato, infatti, vuole vederci chiaro e ipotizza i reati di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale dell’animale.

Stando alle informazioni, nel corso del mese di agosto, il Corpo Forestale dello Stato aveva scritto sia al ministero dell’Ambiente che al presidente della Provincia di Trento esprimendo molte perplessità su quanto si stava decidendo nei confronti di Daniza: cioè catturarla e isolarla in cattività, allontanandola dai suoi cuccioli.

L’ENPA chiede le dimissioni del ministro dell’Ambiente

Aggiornamento ore 11.30

L’Ente nazionale protezione animali ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per la morte dell’orsa Daniza che, secondo l’ENPA, è da considerarsi animalicidio. Scrive in una nota Carla Rocchi, presidente nazionale dell’ENPA:

Ciò che è accaduto all’orsa Daniza non è un incidente né un fatto casuale: è un animalicidio in pieno regola. Nei giorni e nelle settimane passate avevamo più volte chiesto di lasciare in pace l’animale, arrivando a diffidare le autorità locali: questo è il risultato della caccia alle streghe, del clima di terrore scatenato contro il povero plantigrado.

L’ENPA ha annunciato anche una vera e propria mobilitazione legale.

L’orsa Daniza è morta: non è sopravvissuta all’anestesia durante la cattura

Orsa Daniza

Purtroppo, come ci dicono i colleghi di Ecoblog, l’orsa Daniza non è sopravvissuta alla narcosi che le è stata effettuata nella notte per la cattura. A comunicare la tristissima notizia è la Provincia di Trento che, in una nota, spiega:

In ottemperanza all’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa, che tuttavia non è sopravvissuta.

Con le stesse modalità è stato catturato, e poi subito rilasciato, uno dei due cuccioli che, fa sapere la Provincia: “è stato dotato di marca auricolare per assicurargli il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d’emergenza”. Nella giornata odierna è prevista l’autopsia per Daniza.

Come ci raccontavano i nostri amici di Ecoblog, la storia risale a Ferragosto quando un uomo era stato ferito dall’orsa Daniza nei boschi del Trentino. Fin da subito la notizia è stata presentata in modi abbastanza diversi dai mezzi di informazione: da un lato chi si è schierato contro la pericolosità degli animali selvatici, dall’altro chi ne ha preso le difese, sottolineando come, in fin dei conti, era stato l’uomo a provocare l’orsa, visto che si era nascosto ad osservare tanto la mamma quanto i cuccioli e sappiamo bene come, in ogni specie (anche in quella umana), la difesa dei piccoli da parte delle madri sia un imperativo categorico. Ricordiamo qui la posizione dell’ENPA, che noi di Petsblog condividiamo:

contro gli orsi, specie particolarmente protetta anche a livello comunitario, è in atto, in Italia, una vera e propria guerra alimentata dall’allarmismo, dai pregiudizi e dall’insofferenza di alcune categorie ben individuate che, per motivi assolutamente pretestuosi, non hanno mai tollerato la presenza di questi splendidi animali sul nostro territorio. In realtà sia nel caso di Daniza che in quello più recente di ‘M25’ ciò che è stato definito come aggressione o tentativo di aggressione non è stato causato da una pericolosità intrinseca degli animali ma, ancora una volta, da comportamenti avventati ed in taluni casi addirittura negligenti posti in essere dalle persone.

Purtroppo duole notare che la convivenza tra animali (ricordiamo che siamo tutti animali: ci sono gli animali umani e quelli non umani) è sempre più difficile, soprattutto perché noi esseri umani diventiamo sempre più tiranni di questo mondo e non riusciamo a guardare l’alterità con il dovuto rispetto. Convinti come siamo di essere i padroni di tutto e di tutti, pretendiamo che la natura si inginocchi alla nostra presunta superiorità. E, tanto per cambiare, sbagliamo.

Alla fine di tutta questa storia, cosa si è ottenuto? Che un’orsa, specie protetta, è stata uccisa e i suoi cuccioli sono senza madre.

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